Notizie Notizie Mondo Effetto Catalogna su Spagna: bond e debito ad alto rischio. Cosa accadrebbe con secessione

Effetto Catalogna su Spagna: bond e debito ad alto rischio. Cosa accadrebbe con secessione

5 Ottobre 2017 10:17

In Spagna si allenta la tensione sui mercati finanziari: la borsa di Madrid rimbalza dopo il pesante sell off della vigilia, che è costato una perdita di 2 punti percentuali al listino benchmark Ibex 35. L’avvio delle contrattazioni è negativo, ma l’indice azionario spagnolo rimbalza e sale di oltre mezzo punto percentuale. Misto il trend delle altre borse europee, in attesa delle minute della Bce.

Il focus degli investitori rimane sulla grave crisi che si è aperta in Spagna con il referendum della Catalogna, che ha visto trionfare il sì per l’indipendenza della regione dalla Spagna.

Negli ultimi giorni, la fuga degli investitori è stata palese, sia dall’azionario che dai bond. I forti smobilizzi della vigilia hanno provocato il crollo dell’Ibex 35 al minimo dallo scorso marzo, dunque in sette mesi, a fronte dell’indice di riferimento dell’azionario europeo, lo Stoxx 600, che ha testato il record degli ultimi quattro mesi.

Per alcuni analisti il fattore più preoccupante è rappresentato comunque dal balzo del rischio di una crisi del debito sovrano spagnolo.

In particolare il differenziale tra i cds (credit default swap, contratti per assicurarsi contro il rischio di default di un bond) spagnoli e quelli tedeschi, come mostra il grafico, è salito al record in più di un anno, ovvero dal febbraio del 2016.

La domanda che assilla gli operatori, più che sul futuro dell’azionario, riguarda i Bonos e il futuro del debito pubblico spagnolo.

Che cosa accadrebbe nel caso in cui la Catalogna si separasse davvero dalla Spagna?

In che modo Madrid riuscirebbe a garantire il rispetto dei parametri finanziari contenuti nel Trattato di Maastricht?

In merito al rapporto debito-Pil, il Trattato di Maastricht chiede che sia pari al 60%.

La società di analisi Gefira ricorda che nel 2007 il debito-Pil spagnolo era pari al 39%, e che negli ultimi anni, per effetto della crisi finanziaria, è salito fino al 99,4% di oggi.

Catalogna lascia Spagna: scenari debito, PIl e deficit

Se la Catalogna dovesse lasciare la Spagna, ci sarebbero due scenari possibili:

  1. La Catalogna accetta di accollarsi una parte del debito pubblico spagnolo visto che, dopo tutto, ha comunque beneficiato della spesa pubblica nella regione.
  2.  La Catalogna lascia la Spagna senza accollarsi nulla del debito complessivo.

Nel primo caso, se la Catalogna decidesse di accollarsi una quota del debito iberico coerentemente con quanto contribuisce al Pil spagnolo, non accadrebbe nulla.  La regione incide sul Pil spagnolo per il 20%, e dunque, in questo primo caso, ciò significa che si farebbe carico del 20% del debito spagnolo.

La seconda opzione è invece drammatica. Senza la Catalogna, il Pil spagnolo crollerebbe del 20%, ma il paese dovrebbe comunque ottemperare agli obblighi legati al debito. Il rapporto debito-Pil balzerebbe dal 99,4% attuale al 124% nell’arco di una notte.

Cosa accadrebbe invece al rapporto deficit-Pil? Il Trattato di Maastricht impone che venga rispettato il limite del 3%: limite che Madrid ha sforato sempre dalla crisi finanziaria, con il massimo del deficit testato nel 2011 all’11%. Il deficit poi è sceso e nel 2016 si è attestato al 4,5%.

Il punto è cercare di capire quante più entrate la Spagna riceve dalla Catalogna rispetto a quanto dà.

La Catalogna parla di una cifra di 11,1 miliardi di euro, secondo la Spagna sono invece 8,5 miliardi.

Si può dunque dire orientativamente che, visto che il deficit è calcolato come il risultato delle spese meno le entrate, il buco nelle entrate del governo di Madrid sarebbe di 8,5-11,1 miliardi. Ora, lo scorso anno il rapporto deficit-Pil della Spagna è stato pari al 4,5%, per un valore di 50 miliardi di euro all’incirca.

Presupponendo un buco di bilancio di 10 miliardi (in base alla cifra attesa, compresa tra gli 8,5 e gli 11,1 miliardi), ciò significa che il deficit spagnolo potrebbe salire a 60 miliardi, a fronte di un Pil che cadrebbe del 20%. A quel punto, il deficit-Pil risalirebbe al 6,7%, ovvero tornerebbe ai livelli del 2013.

Con un debito-Pil al 124% e con un deficit al 6,7%, inevitabilmente Madrid tornerebbe sotto la lente di Bruxelles. Che le ricorderebbe di nuovo il Trattato di Maastricht e che potrebbe decidere di punirla con la ricetta che ha scosso l’Europa intera, facendone la storia: l’austerity.