Earning season: rischio recessione degli utili dietro l’angolo per l’S&P 500
Aperta ufficialmente la stagione delle trimestrali di Wall Street che oggi vedrà la volta dei big JP Morgan Chase e Wells Fargo, entrambi importanti indicatori della salute dell’economia statunitense. E la Guerra commerciale tra le due superpotenze, Usa e Cina, finirà per dispiegare i suoi effetti anche su questa nuova earning season.
Come andranno Jp Morgan e Wells Fargo
Secondo Michael Hewson, Chief Market Analyst at CMC Markets UK, le notizie di ulteriori progressi su un accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina non sembrano essere stati sufficienti a suscitare molto interesse con la maggior attenzione rivolta ai numeri del primo trimestre di oggi delle banche statunitensi JP Morgan e Wells Fargo. Per la prima – dice l’analista – dopo aver mancato la previsione dei profitti nel suo ultimo trimestre per la prima volta in 15 trimestri e il recente annuncio di tagli di posti di lavoro nelle sue divisioni di wealth e asset management, oggi potremmo assistere a altri risultati deludenti. Ma questo potrebbe essere un altro trimestre deludente anche per Wells Fargo.
Il periodo più attivo per le trimestrali inizierà la settimana del 22 aprile e durerà fino al 3 maggio, quando sarà pubblicata “una valanga di trimestrali di vari settori”, hanno scritto gli analisti di Kinsale Trading. Ma le prospettive non sono buone.
S&P 500 in calo per la prima volta in 3 anni
Gli investitori sono preoccupati per la recessione degli utili mentre i numeri del primo trimestre per l’indice S&P 500 vedono il primo calo in quasi tre anni. A pesare gli ostacoli macroeconomici che continuano a ridurre le stime degli analisti. John Butters, analista di FactSet, ha affermato le aziende stanno tagliando gli utili in modo più consistente il che porta gli analisti a fare anch’essi tagli maggiori alle loro previsioni, riducendo le stime medie del 7,3% durante il primo trimestre. Tra i venti contrari menzionati figurano oltre alla disputa commerciale in corso con la Cina e la minaccia di una nuova battaglia con l’Europa, condizioni meteorologiche avverse, lo shutdown del governo statunitense, l’aumento dei costi delle materie prime, il dollaro forte e il rallentamento della crescita globale.
Guardando alle società dell’S&p 500, per 25 delle 505 che hanno già riportato i loro risultati a partire da mercoledì pomeriggio, la stima di crescita è negativa del 4,6%, con 8 degli 11 settori che dovrebbero mostrare un calo dell’utile per azione su base annua, arrivando così a subire il primo calo dal secondo trimestre del 2016, quando sono scesi del 2,6%, e il più grande dal 6,6% del primo trimestre del 2016. I dati sono quelli di FactSet secondo cui i settori che al momento prevedono le maggiori flessioni dell’EPS sono quello energetico al 23,6% e informatico al 10,6%. Al contrario quelli stimati in crescita sono il settore sanitario al 3,8%, le utilities al 3,6% e l’immobiliare al 2,0%. Ciò che desta preoccupazione è che si tratta di una recessione, generalmente definita quando si registrano almeno due trimestri consecutivi di declino. L’ultima recessione degli utili si è protratta dal terzo trimestre del 2015 fino al secondo trimestre del 2016.
Le tensioni commerciali si ripercuoteranno ancora una volta su questa stagione di trimestrali e gli investitori dovranno prepararsi a nuove notizie sul taglio dei costi, sulla perdita di posti di lavoro e sugli aumenti dei prezzi mentre le aziende si affrettano ad affrontare nuovi costi e restrizioni tariffarie.