Il duo Peugeot Citroen-Mitsubishi Motors scalda i motori, per analisti accoppiata plausibile
La voglia di consolidamento nel settore delle quattro ruote torna d’attualità sull’asse franco-giapponese. Peugeot Citroen, secondo produttore di auto per vendite in Europa, ha mosso sulla scacchiera dell’M&A, dando la sveglia stamattina agli investitori con l’annuncio di trattative in corso con Mitsubishi Motors per una possibile partnership strategica. Ma il vero obiettivo potrebbe essere un altro, più ambizioso.
I colloqui al momento sono finalizzati ad estendere solo l’alleanza tra le due società: vorrebbero sviluppare insieme nuovi veicoli e auto elettriche e dare vita a una joint venture in Russia. Secondo quanto riportato ieri dal quotidiano Nikkei, il gruppo automobilistico francese, che ufficialmente ha confermato i negoziati, potrebbe in realtà voler mettere le mani su una quota tra il 30% e il 50% della compagnia asiatica.
Dal canto suo qualche mezza ammissione è già arrivata. “Abbiamo discusso come migliorare il nostro rapporto. L’entrata nel capitale è una delle molte opzioni che abbiamo preso in considerazione”, ha dichiarato Yuki Murata, portavoce di Mitsubishi. Peugeot sempre secondo la stampa sarebbe disponibile a investire centinaia di miliardi di yen in Mitsubishi Motors per diventare azionista del gruppo.
La società francese gira voce potrebbe arrivare a spendere fino a 300 miliardi di yen ossia 3,4 miliardi di dollari. E ci sarebbe un tornaconto per entrambe le società coinvolte: Mitsubishi Motors, attraverso l’investimento di Peugeot, spera di trasformare la sua azienda, mentre la francese è interessata a sfruttare l’esperienza di Mitsubishi nei veicoli elettrici e altre tecnologie ambientali.
Gli analisti del Credit Suisse, che vedono con favore una nuova ondata di consolidamento nel settore automotive, ritengono plausibile una simile alleanza. “Si tratta di una soluzione, che nasce più per ragioni di necessità che di ragionamento strategico, anche perché le altre potenziali opzioni sono meno percorribili”, spiegano in un report gli esperti della banca svizzera, che confermano la raccomandazione underperform su Peugeot indicando il target a 21 euro.
A loro avviso una alleanza Pse Fiat andrebbe dritta incontro a ostacoli di carattere politico in quanto provocherebbe ristrutturazioni e tagli di capacità molto difficili da tamponare a livello sociale, un deal con Ford o con Gm è poco realizzabile e un’intesa con Bmw si colloca fuori da questo gioco della coppie. La European View di Paul Betts dalle colonne del Financial Times lo diceva a chiare lettere: il problema di un matrimonio franco-tedseco é quello del controllo perché sia la famiglia Quandt, della Bmw, sia i Peugeot, non vogliono rinunciarvi.