Draghi: pronti a nuove misure straordinarie, discusso anche di un quantitative easing

La Banca centrale europea (Bce) è pronta ad agire se necessario, implementando misure non convenzionali. Tra queste, anche la possibilità di un quantitative easing, ossia di un piano di acquisto bond. Lo ha fatto sapere il presidente della Bce, Mario Draghi, durante la conferenza stampa a Francoforte che ha seguito la decisione dell’istituto di lasciare i tassi di interesse fermi allo 0,25%, nonostante l’ennesimo calo dell’inflazione. “Una decisione che è stata presa all’unanimità”, ha precisato Draghi.
Sebbene si sia discusso della possibilità di tagliare il costo del denaro, il direttivo della Bce ha alla fine deciso di confermare la sua politica monetaria, in quanto l’inflazione rientra comunque nelle loro aspettative. “Anche se più bassi delle stime, i dati sull’inflazione di marzo non cambiano il nostro outlook – ha spiegato Draghi – e dunque le nostre posizioni”. La Bce si aspetta una inflazione molto bassa nel medio termine, ma in lieve ripresa già ad aprile (grazie all’effetto delle festività pasquali). Nel 2016 l’inflazione dell’Eurozona è prevista comunque intorno al target del 2%. “Non vediamo un aumento del rischio deflazione”, ha assicurato il numero uno dell’Eurotower.
La crescita nella zona euro intanto prosegue a un ritmo lento ma stabile. A preoccupare maggiormente sono due fattori: una stagnazione più lunga del previsto e una disoccupazione elevata. “Se questi fattori persistono diventano problemi strutturali”, ha avvertito Draghi, ribadendo la necessità di riforme sul mercato del lavoro. Da non sottovalutare nemmeno i rischi geopolitici, che potrebbero impattare direttamente sui prezzi dell’energia e quindi sulla ripresa.
“Siamo pronti ad agire qualora la situazione macro si allontanasse dalle nostre aspettative e qualora ci fosse un forte squilibrio sui tassi di cambio”, ha dichiarato Draghi. Il tasso di cambio infatti, influenza la stabilità dei prezzi e un euro forte potrebbe impattare sulla ripresa. Tuttavia, la Bce ha ribadito di non voler legare la sua strategia di politica monetaria a precisi target di cambio.
Fra i vari strumenti non convenzionali discussi oggi dal direttorio della Banca centrale europea è stato preso in considerazione anche il quantitative easing: “Sappiamo che c’è l’aspettativa da parte del mercato – ha rivelato Draghi – abbiamo voluto analizzare la sua validità ed efficacia”.