Draghi: crescita e inflazione saranno più basse. Al via piano di acquisto Abs da ottobre
Obiettivo: dare stimolo a una crescita dell’Eurozona più debole del previsto e a una inflazione sempre più bassa. Così Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea (Bce), ha giustificato il taglio dei tassi di interesse operato oggi e in gran parte inaspettato dal mercato. Il consiglio direttivo ha deciso di ridurre i tassi di interesse di 0,10 punti percentuali portandoli allo 0,05%. Ridotti anche il tasso sui prestiti marginali allo 0,30% (dal precedente 0,40%) e quello sui depositi a -0,20% (dal precedente -0,10%). Questi livelli, che scatteranno dal prossimo 10 settembre, rappresentano i nuovi minimi storici dei tassi ufficiali della zona euro. La sforbiciata era attesa soltanto da 6 analisti su 57 interpellati da Bloomberg. “Non è stata una decisione unanime”, ha precisato Draghi nel corso della conferenza stampa a Francoforte. “Il peggioramento dell’inflazione è stato un fattore determinante per la decisione”, ha spiegato.
Le nuove previsioni su crescita e inflazione
Alla luce degli ultimi dati macro, che hanno mostrato una ripresa economica più fragile e lenta del previsto e una inflazione sempre più bassa, gli economisti della Bce hanno rivisto al ribasso le loro stime. Il Pil della zona euro crescerà nel 2014 dello 0,9% (contro il +1% delle stime di giugno), mentre nel 2015 salirà dell’1,6% (dal precedente +1,7%). Confermata a un +1,9% la previsione di crescita per il 2016. “I maggiori rischi sulla ripresa economica – ha detto Draghi – sono rappresentati dalle tensioni geopolitiche e dal rallentamento nelle riforme strutturali”. Draghi ha infatti insistito sull’impegno dei singoli Paesi a proseguire sul consolidamento dei conti e attuare le riforme necessarie. “Le riforme, la politica fiscale e la politica monetaria sono i tre pilastri per la ripresa”, ha detto.
Per quanto riguarda l’inflazione, anche in questo caso le stime formulate a giugno si sono rivelate troppo ottimiste. Ora la Bce prevede una inflazione allo 0,6% quest’anno, molto lontano dal target fissato al 2%, mentre nel 2015 dovrebbe iniziare a salire all’1,1% per poi attestarsi all’1,4% nel 2016. “L’inflazione rimarrà bassa per un periodo di tempo prolungato”, ha avvertito il presidente della Bce.
Il piano di acquisto Abs
Nel corso della conferenza stampa Draghi ha anche annunciato un piano di acquisto di covered bond e titoli Abs (Asset backed securities) a partire da ottobre. “Il piano – ha fatto sapere Draghi – coinvolgerà titoli esistenti, di nuova emissione e che hanno come sottostante il real estate”. Tuttavia, non è dato sapere al momento l’ammontare di questo programma (alcune voci di corridoi suggerivano una cifra intorno ai 500 miliardi di euro): “E’ difficile determinare ora la quantità degli acquisti”, ha detto. Queste misure, insieme al taglio dei tassi, dovrebbero portare l’inflazione verso il target del 2%. In caso contrario, “la Bce rimane pronta a intervenire con nuove misure straordinarie che rientrano nel suo mandato”. E a proposito del quantitative easing, il consiglio direttivo della Bce l’ha preso in considerazione, ma i membri hanno assunto posizioni diverse. “Abbiamo discusso anche di un piano di quantitative easing – ha ammesso Draghi – alcuni membri avrebbero voluto fare di più, altri meno“.