Notizie Notizie Mondo Downgrade Moody’s su Turchia, schiaffo anche da Goldman Sachs. Lira giù, tassi oltre 12%

Downgrade Moody’s su Turchia, schiaffo anche da Goldman Sachs. Lira giù, tassi oltre 12%

8 Marzo 2018 11:30

E’ alert per gli asset finanziari della Turchia, dopo il taglio del rating da parte di Moody’s. L’agenzia ha motivato il downgrade con il rischio crescente di “uno shock economico esterno” dovuto ai livelli di debito e deficit del paese.

Il downgrade ha portato la valutazione sul debito da Ba2 a Ba1 (due gradini al di sotto del rating investment-grade).

Immediata la reazione degli asset finanziari, con la lira che è precipitata nei confronti del dollaro. La fuga dai bond governativi ha portato i tassi a 10 anni a volare al record di quest’anno, schizzando di 12 punti base fino al 12,32%, valore più alto dallo scorso 18 dicembre.

Kristin Lindow, analista di Moody’s, ha spiegato che il governo appare focalizzato su misure di breve periodo, fattore che mette a rischio il processo necessario di riforme economiche e politiche.

L’analista ha sottolineato inoltre che il continuo stato di emergenza inaugurato dal presidente Erdogan a seguito del tentato colpo di stato del 2016, insieme all’inflazione persistente, pesa sul paese.

Da segnalare tra l’altro che, proprio nella giornata di ieri, la banca centrale turca ha lasciato i tassi di interesse invariati, sebbene i dati arrivati questa settimana abbiano mostrato che l’inflazione si è attestata a febbraio al di sopra del 10%, valore più che doppio rispetto al target delle autorità monetarie.

Così Kudrow:

“Gli elementi che rischiano di far salire la percezione del rischio paese Turchia degli investitori esteri si moltiplicano, a causa del continuo deterioramento della situazione geopolitica della Turchia. Il rating del debito sovrano della Turchia sarebbe probabilmente rivisto al ribasso nel caso in cui si verificasse un aumento significativo della probabilità di una crisi nella bilancia dei pagamenti“.

Alert  anche da parte di Goldman Sachs che fa notare che, nonostante si sia rafforzata nei confronti del dollaro dello 0,5% dall’inizio dell’anno, la lira turca farà peggio di altre monete emergenti.

“La Turchia continua a mostrare i classici segnali di un’economia surriscaldata, con un’inflazione a doppia cifra e un peggioramento dei conti”, ha scritto Mark Ozerov, analista di Goldman Sachs.

Nel mese di dicembre, Goldman Sachs aveva fissato il target sulla lira a 12 mesi a 3,90 nei confronti del dollaro, rispetto ai 3,81 per dollaro a cui è scambiata ora.

Da segnalare tra l’altro che, nel mese di dicembre, il deficit delle partite correnti della Turchia è balzato al record in più di tre anni.