Donne italiane e lo scoglio del primo investimento: immobiliare e criptovalute le opzioni più gettonate
Più della metà (56%) delle donne che non hanno ancora investito afferma di aver valutato questa opportunità in passato. Alla domanda su cosa le spingerebbe a provare, vengono esposte motivazioni simili a quelle delle donne che stanno già investendo: accrescere i propri risparmi a lungo termine (41%), costruire sicurezza finanziaria per la famiglia o i figli (40%) e aumentare il rapidamente il proprio capitale (29%). E’ quanto emerge da una ricerca condotta da N26 in Italia che traccia i comportamenti delle donne investitrici e non.
Particolarmente aperte a investire nel futuro sono le donne tra i 35 e i 44 anni: il 60% ha già valutato la possibilità di iniziare a farlo. Tra chi non investe, i settori su cui potrebbe molto probabilmente prendere in considerazione figurano il settore immobiliare (29%), seguito da criptovalute (26%) e prodotti bancari (23%).
Appare infatti significativo il potenziale delle nuove investitrici in Italia: ben il 72% di chi già investe afferma che nel 2022 prevede di aumentare la propria somma mensile. Le donne investitrici di età compresa tra 35 e 44 anni stanno pianificando di raddoppiare la cifra destinata a cogliere nuove opportunità di investimento rispetto al passato (+111%).
Il ruolo fondamentale dell’educazione finanziaria
Sia le donne che già investono che quelle che stanno pensando di farlo, indica la ricerca N26, indicano la mancanza di reddito disponibile come motivazione principale che limita ulteriori investimenti o che impedisce di iniziare (rispettivamente il 42% e il 52%). Un terzo delle donne investitrici (33%) cita anche una certa incertezza sulla propria stabilità finanziaria futura (29%).
Per le donne che non investono ancora la scarsa conoscenza (32%) e la mancanza di fiducia nei prodotti di investimento (15%) rappresentano barriere significative. Alla domanda su cosa le incoraggerebbe a iniziare a investire, oltre un quarto del campione femminile (28%) ha messo al primo posto un’adeguata formazione sul tema, mentre il 23% desidera conversazioni più aperte e semplici sui vantaggi e sui rischi legati all’investimento. Due donne su cinque (40%), infatti, dichiarano di non avere occasione di affrontare l’argomento con nessuno. Un altro aspetto utile, secondo le donne che non investono, sarebbe il supporto di consulenti professionisti che potrebbero aiutare le donne che intendono investire (22%).
Sebbene la mancanza di conoscenza non sia un ostacolo per le donne italiane che già investono e la stragrande maggioranza (76%) si senta sicura nel prendere decisioni in questo ambito, poco più della metà (55%) dichiara di essere adeguatamente informata sugli strumenti finanziari. Il basso livello di informazione finanziaria è particolarmente visibile tra le più giovani (fascia di età compresa tra i 18 e i 24 anni), infatti l’81% si dichiara sicura, ma solo il 48% si sente informata.
Quasi 2 donne su 5 (38%) che investono considerano i prodotti bancari, come ad esempio i conti di risparmio, quale strumento finanziario preferito, seguiti dai prodotti assicurativi (es. assicurazioni sulla vita e pensioni), preferiti dal 34% delle intervistate e dalla compravendita di criptovalute (30%).