Notizie Valute e materie prime Dollaro forte e riforma fiscale Usa, ecco chi ci guadagna di più a Piazza Affari

Dollaro forte e riforma fiscale Usa, ecco chi ci guadagna di più a Piazza Affari

4 Dicembre 2017 17:24

Il voto favorevole del Senato statunitense alla riforma fiscale ha spinto oggi Piazza Affari con in luce soprattutto i titoli maggiormente sensibili al fattore dollaro. L’effetto riforma fiscale sta spingendo al rialzo il rendimento dei treasury con contemporaneo apprezzamento del dollaro Usa. Il cross euro/dollaro è così sceso con decisione toccando un minimo a quota 1,1829. Movimento al rialzo del biglietto verde contro l’euro che fa gioco a diversi titoli quotati a Piazza Affari che sono sensibili alle fluttuazioni del cambio euro/dollaro a partire da Luxottica (+3,83% oggi), ma anche Autogrill (+3,7%), Saras (+1,84%) e Fca (+3,68%) che sono tra le società che presentano una maggiore quota di ricavi in dollari Usa.

RIFORMA FISCALE METTERA’ IL TURBO AGLI UTILI DI FCA, AUTOGRILL E BUZZI

A questo si aggiunge l’effetto dei potenziali effetti positivi dell’approvazione della riforma fiscale che prevede la discesa del corporate tax rate. “A parità di altre condizioni – sottolinea oggi Equita – i maggiori beneficiari di una riduzione del corporate tax rate di 5 punti percentuali sarebbero Autogrill, Buzzi e FCA (nell’intorno del +5% di EPS), seguiti da CNH, Diasorin, Luxottica e Tenaris (nell’intorno del +3% di EPS). Autrogrill in particolare nel primo semestre dell’anno vedeva l’incidenza del Nord America nei propri conti del 52%.

Supponendo un taglio conservativo del 10% dell’effettiva aliquota dell’imposta sulle società, Mediobanca Securities stima invece impatti positivi sull’EPS 2018 per Fca nell’ordine del 13%, seguita da Autogrill (+10%) e Buzzi (+9%). Tra gli altri potenziali beneficiari della riforma fiscale Usa gli analisti di piazzetta Cuccia indicano Campari (+6%), CNH Industrial (+5%), Diasorin (+5%), Interpump (+4%), Brembo (+4%), Amplifon (+4%), Tenaris (+3%) e Salini Impregilo (+3%).

La riforma fiscale di Trump, non ancora definitiva (il via libera finale potrebbe arrivare tra un paio di settimane), prevede un taglio dell‘imposizione fiscale sulle aziende dal 35% al 20%, ma è anche prevista l’eliminazione di una serie di deduzioni che rendono poco chiaro il calcolo preciso dei benefici per le imprese.