Notizie Notizie Mondo Dogecoin, la valuta parodia del cane giapponese Shiba Inu balza in un mese +400%

Dogecoin, la valuta parodia del cane giapponese Shiba Inu balza in un mese +400%

5 Gennaio 2018 09:05

Nel panorama delle criptovalute più promettenti per il 2018 si mette in evidenza anche il Dogecoin. Il suo exploit è tanto più curioso se si considera che l’asset è nato inizialmente come una parodia di Doge, termine slang che storpia la parola “dog”, cane in inglese, e che in poco tempo è diventato virale.

La parola “doge” è stata inizialmente associata al cane da caccia giapponese Shiba Inu (soprannominato “Shibe”) .

La prima volta che si sentì parlare di doge fu nel 2005, quando andò in onda un episodio del cartone animato “Biz Car Fri 1”, in cui Homestar si riferiva a Strong Bad utilizzando la parola “d-o-g-e”, cercando di distrarlo dal suo lavoro.

La popolarità del vocabolo esplose negli anni successivi. Il 23 febbraio del 2010, l‘insegnante di asilo giapponese Atsuko Sato pubblicò diverse foto del suo cane Kabosu di razza Shiba Inu, sul proprio blog.

Il termine comparve poi nel sito “Know Your Meme”, noto per i suoi video virali, nel 2013, e divenne uficialmente un Internet meme, praticamente un tormentone che venne condiviso in tutto il mondo attraverso i vari social network.

Capitalizzando sul successo del meme, il programmatore americano Billy Markus di Portland, Oregon, creò nel 2013 una “joke currency”, ovvero una moneta digitale parodia, per ironizzare sulla popolarità del Bitcoin.

Allo stesso tempo Jackson Palmer, dipendente della divisione marketing di Adobe Systsmes a Sidney, venne incoraggiato da uno studente universitario, che con un post su Twitter gli chiese di trasformare l’idea in realtà.

A quel punto Palmer acquistò il dominio Dogecoin.com. Fu allora che Markus si unì a Palmer per creare una criptovaluta del tutto nuova. Criptovaluta che venne ufficialmente lanciata il 6 dicembre del 2013.

Fu l’inizio di un fenomeno che portò la valuta, nel dicembre del 2013, a incassare un balzo di quasi +300% nell’arco di sole 72 ore, dal valore di $0,00026 a $0,00095.

Nell’ultimo mese, l’euforia generale per l’universo delle criptovalute non ha risparmiato il Dogecoin, volato di oltre +400%, fino a testare alla fine di dicembre quota $0,0107.

Risultato: oggi il valore di mercato ha superato 1 miliardo di dollari, a $1,17 miliardi, con la moneta che vale $0,010360. Un bel traguardo per una moneta che in questo caso si può definire davvero virtuale, e che è nata con uno scherzo.

Sono tre le piattaforme in cui il Dogecoin è maggiormente scambiato: si tratta del Bter, di Cryptsy e di Vircurex. A essere scambiato è soprattutto il cambio DOGE/BTC, seguito dal DOGE/CNY e dal DOGE/LTC. Lo scambio di Dogecoin con beni tangibili è possibile nelle comunità online come Reddit e Twitter, dove gli utenti condividono informazioni sulla criptovaluta.

A Vancouver, nel febbraio del 2014, è nato anche il primo sportello Bancomat per il Dogecoin. Altri due sono stati aperti a Tijuana, in Messico, il mese successivo.

Ma Palmer è tra i primi a non essere contenti del risultato, come è emerso da un articolo del New York Times. Il suo obiettivo, d’altronde, era quello di utilizzare Dogecoin per mostrare l’assurdità di quelle enorme masse di denaro che si affollano su asset tutt’altro che sicuri.