Disoccupazione italiana tocca nuovi picchi dal 1999, al 35,1% quella giovanile
Nuovi segnali allarmanti dal mercato del lavoro. A settembre il tasso di disoccupazione è salito in Italia al 10,8%, in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto ad agosto e di 2 punti nei dodici mesi. Si tratta dei nuovi massimi dall’inizio del calcolo delle serie storiche su base mensile (gennaio 2004). Allargando lo sguardo ai dati precedenti al 2004 calcolati su base trimestrale, si tratta del livello più elevato dal lontano 1999.
I dati diffusi dall’Istat evidenziano 22.937 mila occupati, in diminuzione dello 0,2% rispetto ad agosto (-57 mila unità). Il calo riguarda esclusivamente la componente maschile. Il numero di occupati è invariato su base annua. Il numero dei disoccupati, pari a 2.774 mila, aumenta del 2,3% rispetto ad agosto (62 mila unità). La crescita della disoccupazione riguarda prevalentemente gli uomini. Su base annua si registra una crescita pari al 24,9% (554 mila unità).
Disoccupazione giovanile al 35,1%, stabili gli inattivi
Continua l’emorragia di posti di lavoro tra i giovani. Infatti nella fascia d’età tra i 15-24enni il tasso di disoccupazione, ovvero l’incidenza dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, è pari al 35,1%, in aumento di 1,3 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 4,7 punti nel confronto tendenziale. Tra i giovani le persone in cerca di lavoro sono 608 mila e rappresentano il 10,1% della popolazione in questa fascia d’età.
per quanto concerne gli individui inattivi tra i 15 e i 64 anni, risultano sostanzialmente invariati rispetto al mese precedente. Il tasso di inattività si attesta al 36,3%, stabile in termini congiunturali, ma in diminuzione di 1,3 punti percentuali su base annua.