Di Maio minaccia crisi governo, ministro Tria apre a deficit-Pil 1,8% ma medita anche aumento Iva
Il ministro Tria apre a un deficit più alto nella legge di bilancio che sta per essere sfornata dal governo M5S-Lega. Lo riporta il Messaggero, indicando nell’1,8% la nuova soglia deficit-Pil che il guardiano dei conti sarebbe disposto ad accettare come tetto massimo. Ma sempre il Messaggero, così come il Corriere, parla anche di come Tria potrebbe alla fine decidere di risolvere (in parte) il nodo coperture ricorrendo a una misura a dir poco impopolare: aumentare l’Iva, anche se solo su alcuni prodotti. Tra l’altro dal ministro Tria arriva l’ennesimo schiaffo al vicepremier Luigi Di Maio: reddito di cittadinanza? Non tutto subito, avrebbe detto quello che può essere considerato il falco del governo M5S-Lega.
Sempre il quotidiano romano scrive come il leader pentastellato rischi ormai una crisi di nervi. E non sono solo i nervi di Di Maio a rischiare una crisi: in ballo c’è la sopravvivenza dello stesso governo, se il titolare del Tesoro continuerà a premere per una versione del reddito di cittadinanza giudicata dal M5S fin troppo light.
Così, riporta il Messaggero “non senza sforzo, facendo capire che se non arriva il reddito di cittadinanza rischia la pelle perfino il governo, il capo 5stelle ha convinto il premier Giuseppe Conte a schierarsi. A rompere la linea della neutralità fin qui seguita. E a dichiarare urbi et orbi che il ‘reddito’ va fatto e deve avere “un impatto significativo”. Si Maio sarebbe uscito dall’altronde dall’ultimo vertice sulla manovra infuriato e pronto a dare anche il benservito a Tria.
Il Messaggero parla oggi anche di possibili ritocchi Iva. Insinuando un terribile dubbio tra gli elettori: quella promessa tanto sbandierata “L’Iva non si tocca” sarà alla fine rinnegata?
Anche il Corriere della Sera affronta l’incubo dell’aumento dell’Iva, facendo riferimento all’idea di Tria di spostare certe voci nelle aliquote superiori”.
Come riferisce anche il Giornale, d’altronde, ci sono solo 20 dei 40 miliardi necessari per finanziare i programmi di Lega e M5S. E Di Maio scalpita, perchè – e tutti lo sanno – alla fine neanche il vicepremier Matteo Salvini non è una grande sostenitore della proposta del reddito di cittadinanza.
Il leader del M5S assicura comunque, in un intervento a Radio 24, che “questa cosa che aumentiamo l’Iva è una fake news. Il Governo non permetterà ai soldi di entrare dalla porta e uscire dalla finestra. Questo non è un gioco delle tre carte che vogliamo fare con i cittadini”. Dunque, non scatteranno le clausole di salvaguardia, almeno stando a quanto insiste Di Maio: “Lo abbiamo promesso e lo dobbiamo fare”. La parola al vero regista della manovra, ovvero al ministro Tria.
Dal canto suo, il premier Giuseppe Conte consiglia di non fissarsi troppo sui decimali.