Devastazione in Cina: per gli analisti economia e mercati assorbiranno il sisma
Il conteggio delle vittime e dei danni del disastroso terremoto che ha colpito la provincia cinese del Sichuan ieri mattina alle 8:30 ora italiana, le 14:30 locali, aumenta di ora in ora. La scossa di magnitudo 7,9 gradi sulla scala Richter, sentita anche a Pechino, Shanghai e Hong Kong, ha devastato un’area di 1,3 chilometri quadrati dove vivono circa 180 milioni di cinesi, quasi un decimo del totale dell’intero Paese. I morti secondo le ultime stime ammontano a oltre 12mila, con più di 26mila feriti ma almeno 9mila persone sono ancora disperse sotto le macerie.
Se le conseguenze per la popolazione cinese della Provincia assumono dimensioni terribili, l’economia del Paese nel suo complesso dovrebbe riuscire ad assorbire senza grandi contraccolpi gli effetti del sisma ed essere in grado di porre riparo ai gravi danni subiti dal Sichuan. Una prima ipotesi sulle conseguenze a livello economico è stata fatta dagli analisti di Schroder’s secondo i quali “se la scala e gli effetti della tragedia non possono essere sottostimati in termini di vite umane, non crediamo che l’impatto sull’economia e i mercati finanziari potrà essere duraturo”.
A fine 2007 il peso sul pil della Provincia colpita rispetto al totale dell’intero Paese era pari al 4,2%. “Al di là delle interruzioni sul fronte delle infrastrutture energetiche – prosegue il report – di telecomunicazione e di trasporto, la domanda di ricostruzione che si svilupperà nel prossimo futuro sosterrà la spesa per investimenti fissi”. Neanche il mercato azionario dovrebbe subire conseguenze più che temporanee: “In totale sono 66 le compagnie quotate con sede nel Sichuan e le loro azioni rimarranno sospese dalle contrattazioni fino a quando non saranno state in grado di stimare l’impatto del disastro sulla loro operatività. Come accaduto in occasione di altri disastri naturali, l’impatto negativo e il sentiment sui titoli delle imprese coinvolte ha vita breve e potrebbe rappresentare un’occasione di acquisto dovessero verificarsi situazioni di overshooting al ribasso”.
Più preoccupante, dal punto di vista economico, le conseguenze che il terremoto potrebbe avere sull’inflazione cinese, già a livelli elevati: “I prezzi al consumo potrebbero rimanere alti nei prossimi mesi. Il Sichuan è un’importante area di coltivazione di mangime per i maiali, con una quota dell’11% sul totale cinese. Oltre ai danni subiti dalle coltivazioni e dalle industrie di lavorazione, la creazione di colli di bottiglia nei trasporti potrebbero avere un impatto rialzista sui prezzi di tutte le materie prime e sugli alimentari”.