Deutsche Bank pronta a sostituire AD Cryan, corteggia Mustier di UniCredit
Deutsche Bank pronta a dare il benservito all’AD John Cryan, corteggia tra gli altri anche Jean-Pierre Mustier, amministratore delegato di UniCredit.
Le indiscrezioni, riportate inizialmente dal Times di Londra, hanno fatto il giro del mondo. Il colosso bancario tedesco si sarebbe stancato di aspettare quella svolta promessa da Cryan, che tarderebbe a mostrarsi nei numeri di bilancio.
L’ultima doccia fredda è arrivata con i commenti del direttore finanziario James Von Moltke, che ha affermato che l’apprezzamento dell’euro nei confronti del dollaro e i costi di finanziamento più elevati ridurranno il fatturato della divisione corporate e investment bank, relativo al trimestre in corso, di 450 milioni di euro.
Alla ricerca del sostituto di Cryan, secondo le indiscrezioni Deutsche Bank avrebbe contattato Richard Gnodde, vice presidente di Goldman Sachs e dirigente più senior del colosso di Wall Street al di fuori degli Stati Uniti. Sembra, tuttavia, che Gnodde abbia rifiutato l’offerta.
Altri banchieri che Deutsche Bank starebbe valutando per la posizione top della banca sarebbero, stando al Times, Jean-Pierre Mustier, numero uno di UniCredit, e Bill Winters, AD di Standard Chartered.
La decisione di sostituire Cryan, 57 anni, si spiegherebbe secondo le fonti soprattutto con i contrasti che l’AD ha con Paul Achleitner, presidente del Board di Supervisione.
Oltre ai rumor, l’attenzione della stampa si rivolge anche alle dichiarazioni infuocate della COO di Deutsche Bank, Kim Hammonds che, stando a quanto riportato dal Frankfurter Allgemeine Zeitung, avrebbe definito il colosso bancario la società “più disfunzionale” presso cui ha mai lavorato in vita sua. (in precedenza Hammonds era stata responsabile globale delle informazioni presso Boeing, e aveva ricoperto posizioni senior sia presso Ford che Dell).
Contattata poi dal quotidiano Handelsblatt, la COO non ha negato i commenti rilasciati, aggiungendo tuttavia che le dichiarazioni sono state rilasciate in quella che avrebbe dovuto essere “una conferenza di manager confidenziale e interna”.
UniCredit non ha rilasciato commenti. Già a metà gennaio, era stato comunque lo stesso Mustier – interpellato su indiscrezioni secondo cui già allora fosse il candidato preferito di Deutsche Bank per la carica di numero uno – a ribadire il proprio impegno di lungo termine in UniCredit.
“Ho preso un impegno di lungo termine verso UniCredit e non commento mai i rumor”, aveva detto a Reuters.
Il titolo UniCredit è positivo oggi, in una sessione che si conferma al rialzo per l’azionario europeo e mondiale.
Tornando al dossier Deutsche Bank, il sito Financial News riporta che anche Marcus Schenck, co-responsabile della divisione corporate e investment banking, verrebbe visto come possibile sostituto di Cryan, così come Christian Sewing, co-responsabile della divisione commerciale e di private banking, e lo stesso James von Moltke , direttore finanziario.
Gli azionisti non sono certo soddisfatti di come vanno le cose nel gigante tedesco, che all’inizio di febbraio ha comunicato di aver concluso il 2017 in rosso, riportando la terza perdita netta consecutiva su base annua.
Il passivo è stato di 497 milioni di euro, più della perdita a 290 milioni attesa dal consensus.
Cryan è stato scelto da Deutsche Bank, nel 2015, per inaugurare una nuova era per l’istituto. Tuttavia, sembra che il dirigente stia incontrando non poca resistenza nel piano che intende portare avanti. Così il Times, citando una fonte anonima:
“E’ piuttosto chiaro che il rapporto tra l’amministratore delegato (Cryan) e il presidente (Paul Achleitner) sia spezzato”.
Intervistato da Bloomberg, Stefan Mueller, ceo del German Institute for Asset and Equity Allocation and Valuation, si è così espresso:
“Cryan può essere una brava persona, ma non è la persona giusta per ricoprire la massica carica in Deutsche Bank. Io credo che il principale problema di Deutsche Bank sia Paul Achleitner, visto che ha scelto tutti questi ceo negli ultimi anni“.
Sembra che la tensione tra Cryan e Achleitner sia nata con le differenti opinioni sulla strategia da adottare, acuendosi successivamente con il rifiuto di Cryan di partecipare a un incontro con i cinesi della conglomerata HNA, tra i principali azionisti della banca.
Nel frattempo, alla borsa di Francoforte, il titolo Deutsche Bank ha accolto inizialmente con favore le indiscrezioni, balzando fino a +3,5%, a 11,58 euro, prima di ridurre sensibilmente i guadagni.