Deutsche Bank, presidente Achleitner: ecco perchè John Cryan ha perso carica AD
Troppo lento nel dare risultati. E’ stato questo il motivo per cui l’amministratore delegato (ormai ex) di Deutsche Bank, John Cryan, è stato fatto fuori. Parola del presidente del board di supervisione della banca, Paul Achleitner, che ha spiegato la ragione della cacciata di Cryan in un’intervista rilasciata al Frankfurter Allgemeine Zeitung .
Achleitner ha ricordato che il colosso bancario tedesco ha annunciato un’operazione di aumento di capitale lo scorso anno, quando il titolo oscillava attorno a 17 euro e che ora l’azione è arrivata a capitolare, la scorsa settimana, anche sotto la soglia degli 11 euro.
Sicuramente John Cryan, ha precisato il presidente del board, ha preso molte decisioni di rilievo per la banca tedesca.
Tuttavia, ha aggiunto, la velocità con cui il cda ha preso le decisioni e le ha rese esecutive è stata in qualche modo ostacolata, durante la sua guida.
Dopo i diversi rumor che sono circolati nelle ultime sessioni, Deutsche Bank ha deciso domenica scorsa di nominare nuovo amministratore delegato Christian Sewing, che a questo punto si conferma il quarto ceo della banca in sei anni.
Le cose, sottolinea Cnbc, non sono andate esattamente per il verso giusto per il gigante bancario, che ha chiuso il 2017 con una perdita di 497 milioni di euro, decisamente superiore a quei 290 milioni di euro di passivo stimato dagli analisti di Reuters.
La perdita è stata inoltre la terza consecutiva su base annua. A soffrire, in particolare, è stata la divisione di investimenti, che ha fatto fatica negli ultimi due anni in un contesto di competizione più accesa.
Ieri il titolo ha accolto con favore il cambio di guardia, salendo alla borsa di Francoforte fino a +4,7%, dopo la notizia della nomina di Christian Sewing, veterano di Deutsche Bank dopo 30 anni nella banca.
Ci si interroga ora sul futuro della divisione di investment banking dopo l’alert lanciato verso la fine di marzo dal direttore finanziario James von Moltke, che aveva individuato nell’euro e ai costi di finanziamento più alti le stime su un calo del fatturato dell’unità corporate e di investment banking di 450 milioni di euro circa, nel corso di questo trimestre.
Sempre verso la fine di marzo erano trapelati i rumor sull’intenzione del colosso di sostituire John Cryan, e tra i papabili era stato fatto anche il nome di Jean-Pierre Mustier, numero uno di UniCredit.
Per la banca non erano mancati neanche momenti di imbarazzo, dopo le dichiarazioni infuocate della COO di Deutsche Bank, Kim Hammonds che, stando ad alcune fonti, era sbottata, definendo Deutsche Bank la società “più disfunzionale” presso cui avesse lavorato in vita sua.
Già in quei giorni era stato fatto il nome di Christian Sewing, allora co-responsabile della divisione commerciale e di private banking, come possibile nuovo AD dell’istituto, mentre riguardo a Cryan si era parlato di tensioni che l’ormai ex Ceo avrebbe avuto soprattutto con il presidente del board di supervisione, Paul Achleitner.