Deutsche Bank: Fed boccia attività Usa, sono “in condizioni problematiche”
Seduta da incubo sul listino di Francoforte per il titolo Deutsche Bank, in rosso di oltre 7 punti percentuali. A scatenare i “sell” sul titolo è stata l’indiscrezione, riportata per primo da Wall Street Journal e poi ripresa da tutte le maggiori testate, secondo cui la Federal Reserve avrebbe incluso la divisione statunitense tra le banche “in condizioni problematiche”.
Si tratta dello status più basso utilizzato dalla Fed per valutare le condizioni di salute di un istituto di credito. La mossa avrebbe spinto l’istituto tedesco a ridurre l’assunzione di rischi in aree come il trading e la concessione dei prestiti e ogni decisione sulle assunzioni e licenziamenti di top manager negli Usa sarebbe al vaglio della Fed.
Dopo il downgrade, la FDIC (U.S. Federal Deposit Insurance Corporation) avrebbe inserito Deutsche Bank Trust Company Americas (DBTCA) nella lista delle “banche problematiche”. Un indizio del coinvolgimento degli asset a stelle e strisce di DBK è arrivato con la pubblicazione dei dati sugli “istituti problematici” che, nonostante un calo da 95 a 92 nel quarto trimestre (nel 2009 il totale ha toccato un picco di 884 istituzioni finanziarie), hanno visto la somma degli asset detenuti dalle banche della lista salire da 13,9 a 56,4 miliardi di dollari, +42 miliardi (stando a un filing di fine aprile, DBTCA deteneva asset per 42,1 miliardi).
“Non commentiamo specifici feedback regolatori. La capogruppo, Deutsche Bank AG, è ben capitalizzata e detiene significative riserve di liquidità”, fanno sapere da Francoforte. Nessuna dichiarazione neanche dalla Federal Reserve e dalla FDIC, che da sempre non divulga i nomi delle banche inserite nella lista per evitare di peggiorare la situazione.
Nel caso in cui i problemi di un istituto incluso nella lista dovessero proseguire, la FDIC potrebbe assumerne il controllo cercando un acquirente o liquidando la società.