Debole Zew alimenta timori recessivi per Germania. In Italia asta Bot senza sorprese
Proseguono i segnali di debolezza per la Germania. Dopo i campanelli d’allarme di settimana scorsa con la debole produzione industriale e la discesa a settembre di export e import, oggi è stato il turno dello Zew che indica un calo della fiducia degli investitori tedeschi. Crescono quindi i timori di un coinvolgimento della Germania nella spirale recessiva con alcuni analisti che prevedono un marginale segno meno negli ultimi 3 mesi dell’anno. Intanto giovedì è attesa la prima lettura relativa al terzo trimestre dell’anno per la Germania e gli altri Paesi dell’eurozona già invischiati nella ricaduta recessiva.
A novembre l’indice preparato dall´istituto di ricerca Zew tra 400 analisti ed esperti di finanza si è attestato a -15,7 punti dai -11,5 punti del mese precedente. Primo dietrofront dallo scorso mese di agosto. Il consensus era per un miglioramento a -9,8 punti. L’indice misura la fiducia degli investitori istituzionali tedeschi in relazione alle prospettive per i prossimi sei mesi e va a riflettere la differenza tra la quota di investitori che sono ottimisti e la quota di quelli che sono pessimisti.
“Dalla metà del 2012, le aspettative economiche degli esperti dei mercati finanziari si muovono più o meno lateralmente pur rimanendo in territorio negativo – commenta Wolfgang Franz, presidente dello Zew – con la prevalenza di sviluppi recessivi nei Paesi dell’eurozona che impattano sull’economia tedesca attraverso il commercio estero e la mancanza di fiducia. E’ probabile che questo pesi sulla crescita economica tedesca nel corso dei prossimi sei mesi”.
La reazione del mercato è stata composta con i principali indici azionari che si sono mantenuti in territorio negativo accelerando al ribasso dopo il dato (-0,9% per Cac40 e Dax, –0,77% per il Ftse Mib). Debole l’euro con cross euro/dollaro nei pressi dei minimi a oltre 2 mesi a 1,267.
Italia: assegnati Bot annuali per 6,5 miliardi di euro, rendimenti in calo
Domanda sostenuta con rendimenti in calo nella prima asta italiana di novembre. Il Tesoro ha collocato Bot a 12 mesi per complessivi 6,5 miliardi di euro, ammontare inferiore rispetto agli 8 mld dell’asta di Bot del 10 ottobre (quando il Tesoro collocò anche Bot a 3 mesi per 3 mld). Il minore importo collocato è dettato dalle minori esigenze di cassa a seguito del buon andamento delle ultime aste e del boom del terzo Btp Italia che da solo lo scorso mese ha raccolto 18 mld. I Bot annuali sono stati allocati al rendimento medio dell’1,762% dall’1941% fatto segnare nell’asta di titoli di analoga durata tenuta lo scorso ottobre. Le richieste hanno superato il quantitativo offerto di 1,764 volte, sostanzialmente in linea con il bid-to-cover di ottobre (1,77).
Domani sarà poi il turno dell´asta di Btp triennali per 2,5-3,5 miliardi di euro e di Btp non più in corso di emissione con scadenze 2023 e 2029 per 1-1,5 miliardi di euro.