Notizie Notizie Italia de Puyfontaine rincara dose Vivendi: Elliott riporterebbe TIM al passato

de Puyfontaine rincara dose Vivendi: Elliott riporterebbe TIM al passato

18 Aprile 2018 09:13

Si fa sempre più infuocata la battaglia tra Vivendi, azionista di maggioranza di Telecom Italia con una quota del 24%, e il fondo attivista Elliott, in vista dell’assemblea del prossimo 24 aprile. Assemblea che Vivendi, con una mossa a sorpresa con cui aveva fatto decadere l’intero cda di Tim, aveva deciso di limitare all’approvazione del bilancio, rimettendo la scelta finale sulla sostituzione di sei consiglieri di Tim con altrettante sei proposte di Elliott a un’altra assemblea, indetta per il 4 maggio. E assemblea che, a meno che il tribunale presso cui Tim ha presentato ricorso nella speranza di annullarla, si terrà tra qualche giorno.

Intanto, dopo la nota di Vivendi che ha accusato il fondo Elliott di voler smantellare TIM, seguono le parole del presidente di Telecom Italia Arnaud de Puyfontaine che è, anche, amministratore delegato del colosso francese.

In una lettera contenuta nell’integrazione dell’informazione già messa a disposizione dei soci per l’assemblea del 24 aprile 2018 e resa disponibile dal cda come aveva chiesto la Consob e a seguito della riunione straordinaria di ieri, il presidente ammette di essere “profondamente preoccupato” per un fondo attivista (fondo Elliott) che, a suo avviso, agisce contro gli interessi di Tim e dei suoi azionisti con una iniziativa che è il risultato di “una campagna ben pianificata”, il cui obiettivo è quello di riportare TIM, grande gruppo italiano e internazionale, indietro nel passato.

Il presidente ricorda come, grazie alla nomina di Amos Genish ad AD di TIM e grazie alla sua esperienza senza precedenti nel settore delle tlc, sia stato approvato un nuovo piano industriale a lungo atteso “finalizzato a far risorgere TIM”. Piano che è stato apprezzato dalla comunità internazionale. E invece “tutto questo sforzo e dedizione sono adesso sotto attacco da parte di un fondo attivista con una strategia di breve periodo”.

Dichiarazioni, quelle di de Puyfontaine, che ricalcano sostanzialmente quelle arrivate alla vigilia dalla società Vivendi. Elliott, si legge nella nota di ieri di Vivendi, “dice di sostenere la strategia di Amos Genish ma in realtà desidera imporre una nuova, diversa strada, incentrata sullo smantellamento del gruppo‘.

In tutto questo, il fondo attivista Elliott continua a guadagnare l’assist di proxy advisor e fondi. Dopo il sostegno arrivato da SVM e, ancora prima, di Glass Lewis, nelle ultime ore è arrivato il supporto del proxy advisor Frontis, spiegato in un comunicato:

“L’opposizione del cda all’integrazione dell’agenda dell’assemblea degli azionisti è contraria agli interessi degli azionisti e l’unico modo per proteggere i loro diritti è di permettere loro di esprimere il loro voto sulle proposte di Elliott”.

Frontis ammette di avere “serie preoccupazioni per i potenziali conflitti di interesse e per i comportamenti di Vivendi come maggiore azionista di controllo del cda”.