Dax aggiorna i massimi storici. Milano al top da gennaio, spread sotto i 240 pb
A Milano l’indice Ftse Mib segna un +0,61% a quota 17.859 punti. L’indice guida milanese si è spinto nell’intraday fino a 17.870 punti sui massimi da fine gennaio con i bancari in prima fila (+2,44% per Mediobanca, +2,1% Banco Popolare e +1,76% per Ubi Banca) sospinti dal calo dello spread Btp-Bund sceso sotto i 240 punti base con rendimento del Btp decennale al 4,38%. In vetta al Ftse Mib spicca il +6% di Buzzi promossa oggi a “conviction buy” da Goldman Sachs.
Riflettori tutti puntati sul meeting della Fed, con il probabile avvio del tapering, ossia la riduzione del piano di acquisto di asset. Le attese sono di una riduzione di 10-15 mld di dollari rispetto agli attuali 85 mld mensili. “Crediamo che le preoccupazioni sui costi legati al quantitative easing abbiano raggiunto un punto di svolta per il Fomc, e la riduzione del quantitative easing inizierà anche se la ripresa economica resta tiepida”, sottolineano gli analisti di Hsbc che si aspettano un taglio del piano di stimolo all’economia di 15 miliardi di dollari, che diventerà effettivo a ottobre, mentre nei prossimi meeting il taglio sarà di 10 miliardi di dollari in modo da terminare entro giugno 2014.
Minute Boe spingono la sterlina. Si allontana necessità di ulteriori stimoli
Oggi sono intanto arrivate da oltremanica le minute del meeting del Monetary Policy Committee della Bank of England (Boe) dello scorso 4-5 settembre. Voto unanime a favore del mantenimento del tasso di interesse di riferimento al minimo storico pari allo 0,5% e mantenimento anche del programma di allentamento quantitativo a 375 miliardi di sterline. Nessun membro ritiene che un ulteriore stimolo sia necessario in questo momento. “Sul piano nazionale – rimarcano i verbali della Boe – sono aumentati i segni che la ripresa sta prendendo piede” con i dati più recenti che evidenziano un possibile rialzo del profilo di crescita come sottolineato dall’Inflation Report di agosto. In merito alla forward guidance sui tassi introdotta il mese scorso, le minute rimarcano che l’indicazione del target di disoccupazione sotto il 7% non vuol dire che al suo raggiungimento ci sarà un automatico rialzo dei tassi. La guidance sui tassi dipende anche dall’andamento dell’inflazione e dalle aspettative future sui prezzi.