Dalle docce in due alla Torre Eiffel: tutte le misure dei vari paesi Ue per ridurre i consumi di gas quest’inverno
La crisi energetica è ormai conclamata e tra piani e suggerimenti, l’Europa si prepara ad affrontare uno degli inverni più rigidi in assoluto con la carenza di gas. Secondo alcuni rapporti, se l’Europa riuscisse a ridurre il consumo di gas del 15%, sarebbe in grado di affrontare l’inverno nonostante le forniture limitate e l’impennata dei prezzi dell’energia.
Crisi gas: le misure adottate dai vari paesi
Ogni Stato sta adottando misure per contenere i costi invitando i propri cittadini a tenere comportamenti responsabili. Lungimirante è l’esempio della Francia dove il presidente Emmanuel Macron ha chiesto una riduzione del consumo di gas del 10% e ha avvertito che, se gli sforzi volontari si dimostreranno insufficienti, saranno messi sul tavolo risparmi energetici forzati.
Per ora la Torre Eiffel si spegnerà un’ora prima, alle 23.45, come ha annunciato il sindaco di Parigi il 13 settembre. I proprietari di negozi che lasceranno aperte le porte dei negozi con aria condizionata saranno multati di 750 euro (751 dollari). Le pubblicità luminose saranno vietate dall’1 alle 6 del mattino.
La Germania è stata la più esposta ai tagli delle forniture di gas russo. Il ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck ha rilasciato una dichiarazione in cui introduce una serie di misure entrate in vigore il 2 settembre, nella speranza di ridurre il consumo di gas di circa il 2%. Tra queste, gli edifici pubblici saranno riscaldati a un massimo di 19 gradi Celsius, vietato illuminare le vetrine dei negozi durante la notte, vietato riscaldare le piscine private.
Anche l’Austria dipende fortemente dal gas russo, ottenendo oltre l’80% da Mosca negli anni passati. La scorsa settimana, il dipartimento austriaco per il clima ha lanciato una campagna per il risparmio energetico denominata “Missione 11”, con queste raccomandazioni: guidare più lentamente per risparmiare energia, con un limite di velocità suggerito di 100 km/h, sbrinare regolarmente il congelatore e ridurre il tempo della doccia.
In Svizzera ha fatto clamore la proposta della ministra dell’Ambiente di fare la doccia in due per risparmiare energia.
Sebbene la Spagna non dipenda dal gas russo come altri membri dell’UE, che rappresenta il 14,5% delle sue importazioni, il Parlamento spagnolo ha deciso di ridurre dell’8% l’uso del gas. Le temperature dell’aria condizionata nella maggior parte degli edifici pubblici e delle aziende non devono essere impostate al di sotto dei 27 gradi Celsius in estate. Il riscaldamento non deve superare i 19 gradi Celsius in inverno. Le porte dei negozi con aria condizionata devono essere chiuse e non è consentita l’illuminazione notturna degli esterni dei negozi e dei monumenti pubblici.
E in Italia? Lo scorso anno il nostro paese ha importato quasi il 40% del suo gas dalla Russia e ora punta a ridurre il consumo di gas del 7% (5,3 miliardi di metri cubi) entro marzo. Come? Con l’abbassamento di un grado del termostato degli edifici industriali fino a 17 gradi, a 19 negli edifici residenziali dove inoltre i radiatori devono essere spenti per almeno un’ora al giorno.
Queste misure basteranno per affrontare l’inverno? Secondo alcuni rapporti, se l’Europa riuscisse a ridurre il consumo di gas del 15% fino a marzo 2023, la regione sarebbe in grado di affrontare l’inverno nonostante le forniture limitate e l’impennata dei prezzi dell’energia.