Notizie Notizie Mondo Da Trump nuove minacce contro Cina anche per yuan: ‘è Xi Jinping che controlla la Fed cinese’

Da Trump nuove minacce contro Cina anche per yuan: ‘è Xi Jinping che controlla la Fed cinese’

11 Giugno 2019 08:58

Se il presidente cinese Xi Jinping non si presenterà alla riunione del G20 dei capi di stato, in calendario i prossimi 28 e 29 giugno a Osaka, Giappone, gli Stati Uniti potrebbero imporre nuovi dazi contro la Cina. E’ la nuova minaccia arrivata da Donald Trump, in un intervento telefonico alla trasmissione “Squawk Box” della Cnbc. E non è neanche l’unica minaccia delle ultime ore, visto che Trump se l’è presa anche con la politica valutaria della Cina dopo che, nella giornata di ieri, lo yuan cinese ha testato nuovi minimi.

In particolare, lo yuan offshore, o anche CNH, che viene scambiato a Hong Kong e che è maggiormente influenzato dai trader internazionali, ha testato un minimo dell’anno sul dollaro a 6,946, mentre lo yuan onshore, CNY, più controllato dalla People’s Bank of China, ovvero dalla banca centrale della Cina, si è attestato appena di sopra di quota 6,93 , al valore più basso dallo scorso novembre.

Gli analisti hanno commentato il trend dello yuan affermando che Pechino si era mossa nei mesi precedenti per frenare l’eccessiva svalutazione della moneta; le sue buone intenzioni, hanno sottolineato, sono state mandate però in soffitta dall’escalation della guerra commerciale.

Così Trump:

“Continuano a svalutare la loro moneta. Lo hanno fatto per anni. In questo modo ottengono un vantaggio competitivo incredibile, mentre noi non disponiamo di quel vantaggio, perchè abbiamo una Fed che non abbassa i tassi. Abbiamo una Fed che alza i tassi il giorno prima dell’emissione dei titoli di stato, dunque finiamo pure con il pagare anche più soldi”. Nelle ultime ore, Trump ha definito la Federal Reserve distruttiva.

Ancora, sulla People’s Bank of China:

“Non lo dimenticate, il numero uno della Fed cinese è il presidente Xi. E’ il presidente della Cina…può fare ciò che vuole. E così svaluta, o semplicemente inietta più soldi in Cina, e azzera in qualche modo, ma non a pieno, l’impatto dei dazi doganali”.

Trump non si è fermato qui, avvertendo che una eventuale assenza di Xi Jinping al G20 di Osaka potrebbe far scattare nell’immediato nuovi dazi Usa sulle esportazioni cinesi.

Se Xi non presenzierà al G20, ha minacciato, l’amministrazione americana – che ha già imposto tariffe sul 35-40% dei prodotti cinesi che gli Usa importano – “tasserà il restante 60%” . In precedenza, Trump aveva minacciato di imporre dazi su $300 miliardi di beni cinesi, dopo aver alzato le tariffe, lo scorso mese, su beni cinesi per un valore di $200 miliardi.