Da sconosciuta a star del Nasdaq con +151% Ytd, il fenomeno Zoom che fa boom e vale più delle 7 big dei cieli
Un anno fa, fresca dell’Ipo sul Nasdaq a 36$, era solo una startup promettente e in rapida crescita nel noioso spazio di comunicazione aziendale. Oggi Zoom Video Communication è diventato un nome familiare a tutti noi con il lockdown prolungato che ha fatto lievitare in maniera esponenziale il ricorso allo smart working. A metà aprile 2019, quanto Zoom ha fatto il suo debutto a Wall Street, la sua valutazione era di poco superiore ai 9 mld. Valutazione estremamente bassa anche per i tempi pre-Covid con il titolo che il primo giorno subito schizzò in avanti dell’80%. L’azione Zoom ha continuato a salire durante l’estate del 2020, superando anche i $ 100, ma è poi scesa a circa $ 66 a fine anno.
La svolta vera e propria quest’anno con Covid-19 che ha letteralmente fatto esplodere l’interesse verso questo titolo, che segna un +151% Ytd a valori quasi quintuplicati rispetto all’Ipo di solo un anno fa. I mesi migliori sono stati logicamente febbraio (+37,6%) e marzo (+39%) nel pieno dello scoppio della pandemia, ma anche maggio segna già +26% per Zoom.
Zoom vs compagnie aeree
La pandemia di COVID-19 ha discriminato fortemente tra vincitori e vinti sui mercati: Zoom come capofila della rivoluzione tech da una parte e le compagnie aeree dall’altra. Con il lockdown è boom per Zoom Con il lockdown forzato e l’obbligo di distanziamento sociale, tantissimi i lavoratori in tutto il mondo in smart working. Una tendenza, quella del lavoro agile da casa, che viene preferito anche ora che in molti paesi nel mondo si è passati alla Fase 2. E se queste tendenze dovessero diventare la nuova normalità, alcune aziende potrebbero ricavarci grossi guadagni. E’ il calo della popolare società di videoconferenze Zoom Communications, ottimo esempio di organizzazione che beneficia di questa transizione.
Boom di utenti con lockdown
La valutazione di Zoom è aumentata particolarmente durante questo insolito periodo storico. La capitalizzazione di mercato di Zoom è salita a 48,8 miliardi di dollari, nonostante l’anno scorso abbia registrato un fatturato di soli 623 milioni di dollari.
Ma cosa ha portato alla massiccia impennata? Gli analisti del settore affermano che gli utenti aziendali sono stati attratti dall’app grazie alla sua interfaccia facile da usare e all’esperienza utente, oltre che alla capacità di supportare fino a 100 partecipanti alla volta. L’app è esplosa anche tra i docenti per la didattica a distanza. Gli utenti di Zoom sono saliti alle stelle nei mesi scorsi, passando da 10 milioni di partecipanti nel dicembre 2019 a ben 300 milioni nell’aprile 2020.
Dall’altra parte c’è chi nel lockdown ha sofferto molto. Si registra difatti il declino delle compagnie aeree con l’industria dei cieli che si è trovata all’estremo opposto subendo un crollo senza precedenti della domanda a causa delle restrizioni internazionali che hanno costretto gli aeroporti alla chiusura. Le prime compagnie aeree al mondo per fatturato sono diminuite in valore totale del 62% dalla fine di gennaio. Con i paesi che si affannano a contenere la diffusione di COVID-19, molte compagnie aeree hanno tagliato la capacità di viaggio, licenziato i lavoratori e tagliato le retribuzioni dei dirigenti per cercare di restare a galla. Se e quando torneranno i viaggi aerei regolari rimane un importante punto interrogativo, e anche investitori pazienti come Warren Buffett si sono ritirati dalle azioni delle compagnie aeree. L’oracolo di Omaha difatti ha deciso di vendere tutte le sue quote detenute nelle quattro maggiori compagnie aeree Usa, Delta, American Airlines, Southwest e United.
Cosa riserva il futuro? Il recente successo di Zoom durerà? Questa è una domanda che molti investitori e addetti ai lavori si pongono in attesa che i risultati del primo trimestre dell’azienda saranno pubblicati a giugno. Nel frattempo, mentre molte parti del mondo iniziano a prendere misure per riavviare l’attività economica, le compagnie aeree potrebbero vedere un cauto ritorno ai cieli, anche se una tale ripresa sarà sicuramente una “lenta, lunga ascesa”.