Da Leonteq nuovo certificato Phoenix Autocallable su Banco BPM, Fineco e UniCredit con barriera profonda ed effetto memoria
L’inizio del 2021 è stato accompagnato da forti acquisti sui mercati, con Wall Street su nuovi livelli record e i principali indici europei che hanno superato livelli tecnici importanti. Un movimento sostenuto dalla vittoria dei Democratici nelle elezioni senatoriali in Georgia. Il partito Democratico ha vinto entrambi i seggi in gioco in Georgia per il Senato Usa, prendendo di fatto il controllo della camera alta del Congresso americano e facilitando l’attuazione dei piani del futuro presidente Joe Biden. Non solo. A sostenere gli acquisti sui mercati è stata la notizia dell’approvazione del vaccino anti-Covid di Moderna da parte dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA). Il vaccino di Moderna diventa così il secondo ad ottenere l’approvazione in Europa dopo quello di Pfizer e BioNTech, alimentando le speranze di una campagna di vaccinazione efficace, che possa far ripartire l’economia europea. Intanto, l’evoluzione della pandemia resta in primo piano sui mercati, con il Regno Unito che ha lanciato il vaccino anti-Covid sviluppato da AstraZeneca e dall’università di Oxford, segnando un ulteriore passo nella battaglia globale contro la pandemia.
In questo contesto, Leonteq ha deciso di lanciare sul mercato un nuovo certificato Phoenix Autocallable con sottostanti Banco BPM, Fineco e UniCredit (ISIN CH0587327393). Si tratta di un prodotto pensato per affrontare l’imprevedibile congiuntura di mercato. Diversi i punti di forza, che analizzeremo nel seguente articolo. L’elemento fondamentale è il seguente: la struttura del certificato permette all’investitore grande flessibilità e resilienza anche in caso di ulteriori fasi di ribasso che potrebbero verificarsi sui mercati sia nel breve che nel medio periodo.
Il nuovo certificato emesso da Leonteq, disponibile sul mercato dal 15 gennaio 2021, ha un prezzo di emissione di 1.000 euro per strumento, scadenza a tre anni (12 gennaio 2024), cedola condizionata trimestrale del 2,25%, pari ad un massimo annuo del 9%, e barriera profonda al 60%. Quest’ultimo elemento, sommato al fatto che la barriera è europea, quindi con valutazione del valore dei sottostanti ai fini della restituzione del capitale solo a scadenza, ne fa un prodotto pensato per affrontare anche le fasi di debolezza del mercato.
Il funzionamento del certificato Phoenix Autocallable
Ogni trimestre, a partire dal 12 aprile 2021, il certificato pagherà una cedola del 2,25% (22,5 euro a certificato) a condizione che il prezzo di chiusura ufficiale di tutti i sottostanti (Banco BPM, Fineco e UniCredit) sia al di sopra del livello di attivazione della cedola (in questo caso uguale al livello barriera, pari al 60% del livello di fixing iniziale). Non solo, la cedola gode anche dell’effetto memoria. Questo significa che una cedola non pagata non è definitivamente perduta ma portata in memoria: nelle successive date di osservazione, qualora si verifichino le condizioni che danno diritto al pagamento, le cedole non pagate in precedenza verrebbero distribuite insieme a quella di pertinenza di detta data di osservazione.
Il prodotto offre agli investitori un altro vantaggio: l’autocallability. In pratica, dopo i primi sei mesi il certificato permette anche il pagamento anticipato del capitale nominale (1.000 euro per strumento). Infatti, ad esempio, se al 12 luglio 2021 (prima data di osservazione dell’autocallability) il prezzo di chiusura ufficiale di ciascun sottostante sarà al di sopra del livello di fixing iniziale (livello di autocall trigger=100% del livello di fixing iniziale), allora il certificato con ISIN CH0587327393 verrà rimborsato, pagando il valore nominale più la cedola. Il livello trigger per l’autocall è decrescente nel tempo. Tale sistema viene incontro all’investitore, incrementando le probabilità di restituzione del capitale nominale.
Infine, alla scadenza (12 gennaio 2024), le possibilità sono due: se l’evento barriera non si verifica, ovvero se il Livello di fixing finale di tutti i sottostanti è superiore al rispettivo livello barriera (60% del livello di fixing iniziale), l’investitore riceverà il 100% del valore nominale (1.000 euro a certificato), più la cedola di pertinenza del periodo (ed eventualmente altre portate in memoria). Se l’evento barriera si verifica, l’investitore riceverà un rimborso uguale al capitale nominale decurtato della performance del sottostante con la peggior performance rispetto al livello di fixing iniziale.
Per tutti i dettagli del certificato Phoenix Autocallable su Banco BPM, Fineco e UniCredit visita il link.