Da Goldman Sachs nuovi Certificati Autocallable Cash Collect con barriera al 60%

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Goldman Sachs International ha emesso una nuova serie di Certificati Autocallable Cash Collect con barriera al 60%, disponibili per la negoziazione sul SeDeX di Borsa Italiana. I prodotti, con durata triennale, sono scritti su panieri di due azioni (quasi esclusivamente italiane, a eccezione della francese Renault) e puntano a offrire agli investitori flussi di cassa costanti grazie a premi fissi non condizionati all’andamento dei sottostanti, con possibilità di rimborso anticipato.
Premi trimestrali garantiti e opzione autocall
I Certificati prevedono 12 premi fissi trimestrali fra l’1,85% (7,40% p.a.) e il 2,90% (11,60% p.a.) lordo del prezzo di emissione (100 euro), erogati indipendentemente dall’andamento dei sottostanti, salvo il caso in cui si verifichi una scadenza anticipata.
A partire dal terzo trimestre, infatti, i Certificati vengono rimborsati anticipatamente se, nelle date di valutazione, entrambi i sottostanti quotano a un livello pari o superiore al loro prezzo iniziale. In tal caso, l’investitore riceverà il 100% del valore nominale più il premio trimestrale, ma non beneficerà dei premi successivi.
I Certificate di Goldman Sachs
Ecco nel dettaglio i sottostanti degli 11 nuovi certificati. Per tutti gli strumenti il livello barriera è pari al 60% del prezzo di riferimento iniziale e garantisce una protezione condizionata del capitale a scadenza. I prodotti in questione, infatti, restituiscono l’intero importo investito a patto che, alla data di valutazione finale, il prezzo del sottostante non sia diminuito di oltre il 40% rispetto al suo prezzo iniziale.
Gli scenari a scadenza
Se i Certificati arrivano a scadenza naturale (22 maggio 2028), il rimborso integrale del capitale (100 euro per ciascun certificato) è dunque previsto solo se entrambi i sottostanti quotano ad un prezzo pari o superiore alla barriera.
Se almeno uno dei due titoli dovesse attestarsi al di sotto di tale livello, il rimborso sarà legato alla performance del sottostante peggiore, con una potenziale perdita parziale o totale del capitale investito.
A titolo di esempio, se il prezzo ufficiale di chiusura di uno dei due sottostanti alla data di valutazione finale evidenzia una riduzione del 60% rispetto al suo prezzo di riferimento iniziale, l’investitore – ipotizzando che abbia acquistato il certificato al prezzo di emissione – subirà una perdita del capitale pari al 60% e riceverà un importo pari a 40 euro per ciascun certificato.
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