Notizie Notizie Italia Crollo investimenti in Italia: scesi ai livelli del 1995, giù di 110 miliardi in 8 anni

Crollo investimenti in Italia: scesi ai livelli del 1995, giù di 110 miliardi in 8 anni

22 Agosto 2016 07:48
Quasi un terzo degli investimenti in meno rispetto al 2007 con un crollo di ben 109,7 miliardi di euro rispetto ai livelli di 8 anni fa. Sono i preoccupanti dati rilasciati dall’Ufficio studi della CGIA. In termini percentuali c’è stata una diminuzione di 29,8 punti dal 2007 al 2015 con nessun altro indicatore economico ha registrato una contrazione percentuale così importante. In termini reali, l’anno scorso lo stock investito è stato pari a 258,8 miliardi di euro.
Ritorno ai livelli del 1995 
L’ammontare complessivo degli investimenti fissi lordi reali registrati l’anno scorso è quasi lo stesso che avevamo nel 1995 (264,3 miliardi di euro). In prospettiva, però, le cose sembrano destinate a migliorare. Secondo quanto riportato nel Def 2016, quest’anno dovremmo registrare una crescita del 2,2 per cento, nel 2017 del 2,5 per cento, nel 2018 del 2,8 per cento e nel 2019 del 2,5 per cento.

Nei trasporti investimenti quasi dimezzati 
I settori che hanno subito la riduzione più pesante sono stati i mezzi di trasporto (autoveicoli, automezzi aziendali, bus, treni, aerei, etc.), in flessione del 49,3 per cento (-12,4 miliardi di euro), i fabbricati non residenziali (capannoni, edifici commerciali, opere pubbliche, etc.), con un calo del 43,5 per cento (-44 miliardi). I comparti dei computer/hardware e dell’abitazione hanno invece fatto segnare una variazione negativa del 28,6 per cento (i primi -1,8 miliardi, il secondo -28,7 ). Pesanti anche le cadute subite dal settore degli impianti e dei macchinari (che non include i mezzi di trasporto, i computer/hardware e le telecomunicazioni), che ha registrato una variazione negativa del 27,5 per cento (-23,9 miliardi). Solo le telecomunicazioni (+ 10,2 per cento) e le attività riconducibili alla ricerca e sviluppo (+11,7 per cento) non hanno risentito della crisi. Nell’ultimo anno, comunque, abbiamo invertito la tendenza. Se nel 2014 l’ammontare complessivo degli investimenti era stato di 256,7 miliardi, nel 2015 è salito a 258,8 (+ 0,8 per cento). 
 “Gli investimenti – sottolinea Paolo Zabeo della CGIA – sono una componente rilevante del Pil. Se non miglioriamo la qualità dei prodotti, dei servizi e dei nostri processi produttivi siamo destinati a impoverirci. Senza investimenti questo paese non ha futuro. Ricordo, altresì, che le imprese contribuiscono per oltre il 60 per cento del totale nazionale degli investimenti. Pertanto, ha fatto bene il Governo nei giorni scorsi ha mettere a disposizione 40 miliardi di interventi in infrastrutture, ambiente e turismo e a inserire nell’ultima legge di Stabilità la possibilità per le aziende di ammortizzare al 140 per cento gli acquisti dei nuovi beni strumentali”.