Crisi: vendite al dettaglio giù per l’undicesima volta a maggio, timida crescita su base mensile
Le vendite al dettaglio a maggio mettono a segno l’ennesimo calo su base annua (-1,1%), l’undicesimo per l’esattezza. Ma ecco la buona notizia: rispetto ad aprile sono aumentate dello 0,1%, grazie soprattutto al dato sui prodotti alimentari, cresciuti dello 0,6% mensile e dello 0,1% annuo. Giù invece le vendite dei prodotti non alimentari, in flessione dello 0,2% rispetto al mese precedente e dell’1,8% dall’anno scorso. I dati sono stati diffusi dall’Istat, secondo cui nei primi cinque mesi del 2013 l’indice grezzo è diminuito del 2,9% rispetto allo stesso periodo del 2012. Le vendite di prodotti alimentari hanno mostrato una flessione dell’1,6% e quelle di prodotti non alimentari del 3,5%.
Nel confronto con il mese di maggio 2012, c’è stato un aumento dello 0,3% per le vendite delle imprese della grande distribuzione e una diminuzione del 2,3% per quelle delle imprese operanti su piccole superfici. Con riferimento alla tipologia di esercizio della grande distribuzione, a maggio l’Istat ha rilevato una variazione tendenziale positiva piuttosto contenuta per gli esercizi non specializzati (+0,1%) e un aumento più significativo per quelli specializzati (+1,2%). Tra i primi, sono cresciuti dello 0,3% le vendite degli esercizi a prevalenza alimentare e diminuiti dell’1,6% quelle degli esercizi a prevalenza non alimentare. Più in dettaglio, tra gli esercizi non specializzati a prevalenza alimentare, le vendite dei discount hanno registrato l’aumento maggiore (+1,4%), mentre quelle degli ipermercati e dei supermercati hanno segnato variazioni positive più contenute (rispettivamente +0,3% e +0,1%).
Tra i prodotti non alimentari, il calo delle vendite ha riguardato tutti i gruppi di prodotti con la sola eccezione dell’informatica, telecomunicazioni, telefonia, che hanno registrato un aumento dell’1,8% e prodotti di profumeria, cura della persona, le cui vendite sono rimaste invariate su base annua. La flessione maggiore, ha sottolineato l’Istat, invece riguarda gli elettrodomestici, radio, tv e registratori (-4,7%).