Crisi: stop alle trattative tra Grecia e creditori privati
L’Eurozona torna a tremare. Da una parte il downgrade di Standard and Poor’s, che ha investito diversi Paesi della zona euro, e dall’altra la questione Grecia che torna a emergere prepotentemente.
Venerdì scorso i negoziati tra il Governo ellenico guidato da Lucas Papademos e gli investitori privati per la ristrutturazione del debito si sono arenati. A darne notizia attraverso una nota stampa l’Institute of International Finance (Iif), l’associazione che rappresenta le principali banche al mondo guidata da Charles Dallara e Jean Lemierre. “Sfortunatamente, nonostante gli sforzi fatti da parte del Governo greco, la proposta del comitato di creditori e investitori privati, che prevede la riduzione nominale del 50% dei bond sovrani ellenici – si legge nella nota dell’Iif – non ha prodotto una risposta costruttiva per entrambi le parti”. E aggiunge: “date le circostanze, i colloqui con la Grecia sono stati sospesi per una riflessione sui benefici di un approccio volontario”. Lo stop alle trattative, stando alle voci che circolano sulla stampa in questi giorni, potrebbe essere stato causato dal mancato accordo sui tassi da applicare ai bond da riscadenziare.
Secondo quanto si apprende dalla stampa internazionale, che cita fonti governative elleniche, le negoziazioni con i creditori privati dovrebbero riprendere mercoledì prossimo. Ma il condizionale rimane d’obbligo quando si parla della Grecia. Per Atene è fondamentale, di vitale importanza l’accordo con gli investitori privati per ottenere la tranche di aiuti da parte dell’Unione Europea-Fondo monetario internazionale e di conseguenza scongiurare il tanto temuto default a marzo.
Sulla questione Grecia è tornata anche Angela Merkel. Nel corso di un’intervista alla radio pubblica tedesca Deutschlandfunk, il cancelliere tedesco ha sottolineato che “la Grecia da sola non può sopportare il peso dei suoi debiti. Per questo negoziamo una ristrutturazione”. L’obiettivo, ricorda Frau Merkel nel corso della sua intervista, è quello di ridurre il debito greco nel 2020 al 120% del Pil.