Crisi nucleare Giappone: Areva aiuta Tepco, nessuna nazionalizzazione per ora
La francese Areva va in soccorso di Tokyo Electric Power (Tepco) per aiutarla nell’emergenza nucleare in Giappone. Il gruppo transalpino, specializzato nella costruzione di impianti nucleari e controllato dal governo, si è detto pronto a diventare suo partner in questo momento di forte difficoltà. Sì perchè occorreranno ancora mesi per stabilizzare la situazione intorno alla centrale di Fukushima, che ora rischia di essere completamente smantellata.
Un team di cinque esperti capitanato dall’amministratore delegato di Areva, Anne Lauvergeon, è volato a Tokyo per aiutare Tepco, la società che gestisce la centrale di Fukushima, a gestire la prolungata crisi nucleare. Il numero uno del gruppo francese, atterrato ieri in terra nipponica, ha subito incontrato il ministro del Commercio del Paese, Banri Kaieda, offrendosi di diventare suo partner in questa delicata operazione e ribadendo la sua disponibilità a mandare numerosi addetti come ulteriore assistenza.
Gli ha fatto eco oggi il presidente dell’Eliseo, Nicolas Sarkozy. Quest’ultimo ha ribadito al premier giapponese, Naoto Kan, la sua offerta di aiuto nella gestione della crisi nucleare, invitando tutti i Paesi a fissare degli standard internazionali sulla sicurezza degli impianti. Per Sarkozy è infatti “impossibile” rimpiazzare l’atomo, vista “la scarsità di opzioni energetiche”.
La discussione vera e propria sul nucleare sarebbe stata rimandata a maggio. Gli osservatori sull’energia nucleare del G20 sono stati invitati a riunirsi il mese prossimo in Francia nel tentativo di fissare nuovi standard industriali globali dopo il disastro successo in Giappone. “Chiederemo alle autorità per la sicurezza nucleare del Gruppo dei 20 Paesi di incontrarsi, se possibile, a Parigi in maggio, per definire standard di sicurezza internazionali sul nucleare”, ha detto Sarkozy durante la visita in Giappone.
In terra nipponica la situazione si fa sempre più critica con la tensione che sale giorno dopo giorno. Il direttore generale del gruppo Tepco, Masataka Shimizu, è stato infatti ricoverato in ospedale per ipertensione ed esaurimento. Intanto ai vertici della società appare chiaro che l’intera centrale di Fukushima Daiichi non può avere futuro e verranno dunque smantellati tutti e sei i reattori presenti. Sulle modalità e le tempistiche dell’operazione non si hanno ancora le idee precise. Mentre appare invece più sicura la posizione della Tepco riguardo la nazionalizzazione. I vertici della compagnia hanno dichiarato di voler evitare il salvataggio pubblico che potrebbe penalizzare ulteriormente gli investitoti, già pesantemente colpiti dalle vendite sull’azione. Il titolo ha infatti ceduto sulla Borsa di Tokyo circa l’80% da quando è scoppiato il disastro, attestandosi ai minimi degli ultimi 47 anni.