Crisi gas e incognita recessione tengono lontani da azioni Europa, si allunga la striscia di deflussi settimanali
Riflettori dei mercati tutti puntati all’appuntamento di oggi con Jackson Hole e le parole di Jerome Powell che potrebbe fare chiarezza sulle prossime mosse della Fed.
Il discorso di Powell è previsto per le 16 ora italiana. “Powell dovrebbe indicare la necessità di ulteriori aumenti dei tassi negli Stati Uniti, facendo eco ai commenti di ieri di altri membri del FOMC sulla necessità di combattere l’inflazione. Tuttavia, se viene percepito come favorevole a rialzi di 50 punti base rispetto ai 75 punti base, le azioni potrebbero compiere ulteriori progressi”, asseriscono stamattina gli esperti di IG.
La prossima riunione della Fed è in agenda tra meno di un mese il 20-21 settembre.
La positiva sessione di ieri di Wall Street (+1,4% l’S&P 500) fa da traino oggi all’Europa con Dax di Francoforte e Cac 40 parigino in rialzo di quasi mezzo punto percentuale. Bene oggi anche i mercati asiatici anche sull’onda della notizia che Stati Uniti e Cina potrebbero fare progressi verso un accordo di revisione che consentirebbe ai revisori dei conti statunitensi di recarsi a Hong Kong per ispezionare i registri delle azioni di aziende cinesi quotate negli Stati Uniti.
Intanto, come riporta una nota di Bank of America che cita i dati EPFR Global, i fondi azionari europei hanno esteso a 28 la striscia di settimane consecutive di riscatti, con deflussi pari a $ 2,6 miliardi nella settimana al 24 agosto.
Corsa gas non si ferma, UBS vede recessione lieve a patto che…
Intanto in Europa continua a tenere banco il caro energia con il prezzi del gas schizzati ulteriormente in alto nella giornata di ieri. Il contratto del gas TTF olandese, benchmark per l’Europa, è salito fino a 322 euro per megawattora, non lontano dal record di 345 euro raggiunto a marzo, poco dopo che la Russia, principale fornitore di gas per l’Europa, invase l’Ucraina.
I prezzi del gas sono aumentati negli ultimi giorni con l’avvicinarsi di una sospensione di tre giorni delle consegne russe in Germania tramite il gasdotto Nord Stream 1, nel timore che Mosca non riaprirà i rubinetti in seguito.
Ieri gli analisti di UBS hanno affermato che l’Eurozona è già in recessione, anche se “poco profonda”, innescata dall’aumento dei prezzi dell’energia. A detta di UBS la contrazione economica durerà fino alla fine dell’anno. Presupposto fondamentale per questa recessione soft è che anche se i prezzi del gas naturale saliranno ancora, ma non ci saranno gravi carenze. Se invece si rendesse necessario un razionamento, il danno economico sarebbe probabilmente molto più grave, ha affermato UBS.