Notizie Rating Crisi: Fitch declassa la Spagna

Crisi: Fitch declassa la Spagna

8 Giugno 2012 07:23
Poco dopo la chiusura delle Borse europee, arriva una nuova doccia fredda per la Spagna. Fitch ha declassato di tre gradini, da ‘A’ a ‘BBB’, il merito di credito spagnolo in scia soprattutto ai costi dei salvataggi bancari.  Tagliato anche il giudizio di breve, che da “F1” passa a “F2”. L’outlook è negativo.

La decisione di ridurre il rating è dovuta a una serie di fattori. In primis i costi legati al salvataggio del sistema bancario. Secondo le previsioni di Fitch i costi per la ristrutturazione e ricapitalizzazione degli istituti di credito iberici dovrebbe aggirarsi intorno ai 60 miliardi di euro (6% del Pil), e se lo scenario internazionale dovesse peggiore la cifra potrebbe arrivare a toccare quota 100 miliardi.
Nella nota l’agenzia di rating prevede che la Spagna rimanga in recessione per il resto del 2012 e anche il prossimo anno.  Tra i motivi alla base del declassamento c’è anche il forte indebitamento estero ed la scarsa flessibilità delle finanze pubbliche.

L’outlook è negativo e indica un’levati rischi di ulteriori downgrade. “L’outlook negativo – precisa Fitch – riflette i rischi associati a un peggioramento della crisi della zona euro, in particolare il rischio contagio dalla crisi ellenica”.
E la Borsa di Madrid come ha reagito? In linea con le performance degli altri listini continentali, l’Ibex35 cede circa l’1% a 6.367,9 punti. Sul fronte obbligazionario lo spread tra il Bund tedesco e i Bonos spagnoli scende a 478,8 punti dopo avere aperto in area 490 punti. Il rendimento si attesta al 6,13%.

Intanto ieri il premier spagnolo, Mariano Rajoy,  ha ribadito che il Governo prenderà ulteriori decisioni sulla ricapitalizzazione del sistema bancario solo quando saranno ultimate le analisi sui bilanci delle banche, che verrà diffusa il prossimo 15 giugno.

Il tutto in una giornata, quella di ieri, scandita da diverse indicazioni importanti e di impatto per il Vecchio continente. Innanzitutto, l’apertura del cancelliere tedesco, Angela Merkel, verso una maggiore unione politica della Ue, ma anche il  taglio dei tassi in Cina. A deprime i mercati continentali, che hanno limato in chiusura i guadagni, le parole del numero uno della Fed, Ben Bernanke, che ha strigliato l’Europa.