Notizie Notizie Mondo Crisi del credito, Northern Rock verso la nazionalizzazione

Crisi del credito, Northern Rock verso la nazionalizzazione

18 Febbraio 2008 08:01

Il governo britannico ha annunciato ieri la nazionalizzazione delle attività di Northern Rock, la banca specializzata nella concessione di mutui entrata in crisi a partire dalla scorsa estate in conseguenza della crisi dei subprime. Il governo britannico è dunque il nuovo proprietario di Northern Rock e lo sarà, secondo quanto fatto sapere dallo stesso esecutivo, almeno fino a quando non sarà trovato un compratore. Nelle scorse settimane avevano espresso il loro interesse per Northern Rock un consorzio guidato dal gruppo Virgin, il gruppo di private equity Olivant Advisers e alcuni membri del cda della stessa banca.


 

Le azioni Northern Rock saranno dunque sospese nella giornata di oggi. I titoli saranno comprati dal governo che ha già affidato a una società indipendente il compito di determinare la valutazione da assegnare agli attuali azionisti.

 

In agosto alla banca erano iniziate a venire meno le fonti di finanziamento. Northern Rock rivendeva infatti le securitization dei mutui erogati a investitori istituzionali, che per effetto del contagio della crisi subprime anche in Europa hanno smesso di comprare tali titoli. Tanto da spingere la banca a richiedere prestiti di emergenza alla Banca d’Inghilterra e i clienti a intraprendere una corsa agli sportelli per ritirare i propri risparmi. Sul suo sito internet la banca ha invece chiarito che la nazionalizzazione non avrà effetti per i suoi clienti, sui cui depositi è peraltro già attiva una garanzia statale.  

 

La nazionalizzazione di Northern Rock è un avvenimento in parte simile a quello del luglio scorso in Germania, quando la banca Ikb era stata rilevata dall’istituto statale Kfw Group, ma è solo l’ultimo capitolo in ordine di tempo di una crisi che ha già provocato svalutazioni per oltre 100 miliardi di dollari e che ha visto tre dei gruppi maggiormente colpiti, Citigroup, Merrill Lynch e Ubs, costretti a fare ricorso a iniezioni di capitali da fondi sovrani mediorientali o asiatici.