Cottarelli fa i conti: più di un terzo di frenata PIL causata da governo
Quanto contano le politiche messe in atto dal governo M5S-Lega nello spiegare la decrescita degli ultimi mesi? Dopo gli scambi di accuse delle scorse settimane circa la “paternità” del ritorno in recessione dell’Italia nella seconda metà del 2018, cerca di dare una risposta, con l’avallo dei numeri, l’economista Carlo Cottarelli. “Parecchio, più di un terzo”, è la conclusione dell’attuale direttore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani ed ex commissario alla spending review, che rimarca come il tasso di crescita del Pil in Europa è sceso negli ultimi mesi e questo non ha fatto bene all’economia italiana, ma la decrescita è stata più forte in Italia, il che suggerisce che le cause interne abbiano contato.
Operato del governo che non convince neanche Bruxelles stando alle anticipazioni del prossimo Country Report che la Commissione Ue presenterà mercoledì prossimo.
La Commissione Ue ha già t
I conti di Cottarelli
Nel 2017 l’area dell’euro è cresciuta del 2,5 per cento, L’Italia dell’1,5 per cento, un differenziale dell’1 per cento, simile a quello mantenuto nel triennio 2015-17. Nel quarto trimestre del 2018 l’area dell’euro è cresciuta dello 0,2 per cento (0,8 per cento su base annua). In Italia la crescita è stata negativa (-0,2 per cento nel quarto trimestre o -0,8 per cento su base annua). Il differenziale quindi è salito all’1,6 per cento.
“Quindi abbiamo rallentato molto più del resto dell’area euro – asserisce Cottarelli nel commento pubblicato sul suo profilo Facebook – . Se avessimo rallentato tanto quanto gli altri (che sono passati dal 2,5% allo 0,8%), il nostro tasso di crescita nel quarto trimestre del 2018 (sempre annualizzato) sarebbe dovuto essere pari al -0,2 per cento invece del -0,8 per cento. Quindi se fossimo scesi dall’1,5 per cento del 2017 a -0,2 per cento (un calo di 1,7 come accaduto nell’area euro) avremmo potuto dire che era solo colpa di quanto è successo in Europa”.
Macigno spread e incertezza sul PIL
Quindi l’Italia ci ha aggiunto del proprio. Il calo è stato da 1,5 a -0,8. La maggiore perdita, di 0,6 per cento di Pil (su base annua), secondo Cottarelli è probabilmente imputabile a cause interne (spread in aumento per annunci politici vari e incertezza che questo ha causato). Quindi più di un terzo del rallentamento (0,6/1,7=0,35) è stato dovuto a cause interne.