Ue sconfessa (ancora) governo: ‘da manovra effetti nefasti su Pil, debito, deficit. E aumenta anche le tasse
No a reddito di cittadinanza e a quota 100, ma non solo: in generale, secondo Bruxelles, la manovra M5S-Lega avrà effetti nefasti sul Pil, debito e deficit dell’Italia. Niente da fare, insomma: nonostante i vari compromessi raggiunti per evitare la procedura di infrazione a carico dell’Italia, la manovra che il governo giallo-verde ha presentato con toni enfatici non convince affatto la Commissione europea, che annuncerà il suo “impietoso giudizio” mercoledì prossimo, in occasione della pubblicazione del Country Report.
Si tratta della pagella annuale con cui i funzionari fanno il punto della situazione sull’economia di ogni singolo paese dell’area euro. La bocciatura Ue è stata anticipata dal quotidiano La Repubblica, che ha avuto accesso alla bozza del Country Report: bozza che, ovviamente, può essere ancora sottoposta a modifiche ma che, nella sua versione attuale, boccia senza pietà gli effetti delle misure osannate dai vari Salvini, Conte, Di Maio e Tria.
Intanto, si legge che, nella legge di bilancio per il 2019 “non ci sono misure capaci di impattare positivamente sulla crescita di lungo termine”. Altro che effetto espansivo delle misure, dunque. L’Ue non si ferma qui. Oltre a non sostenere la crescita, i vari provvedimenti avranno effetti nefasti sul Pil, sul debito e deficit italiani. Questo, in una fase che vede l’Italia già in recessione tecnica (in cui è scivolata nel secondo semestre del 2018). Tanto che il paese viene visto come un “fattore di ‘rischio contagio’ per tutta l’Eurozona’.
Quali le conseguenze di una tale, ennesima stroncatura, che arriverà la prossima settimana, seguendo tra l’altro il pesante downgrade sulle stime sempre dell’Ue sul Pil italiano?
Il quotidiano precisa che “non c’è ancora la richiesta di una manovra bis, ma il Country Report ne getta le basi economiche e politiche. Con l’Italia che resta osservato speciale, sotto stretto monitoraggio Ue per gli squilibri della sua economia”.
Repubblica fa notare, anche, come Bruxelles sia praticamente pronta a sconfessare, per l’ennesima volta, l’ottimismo del premier Giuseppe Conte, che giorni fa aveva parlato del 2019 come di un “anno bellissimo” e, ovviamente, quello del vicepremier e leader del M5S Luigi Di Maio che, ancora prima, aveva anticipato per l’Italia un boom economico.
Ma quali sono le misure che scateneranno gli effetti nefasti sull’economia italiana?
Per ironia della sorte, si tratta proprio delle misure pilastro del contratto di governo: quota 100 e reddito di cittadinanza.
Per Bruxelles quota 100 non fa altro che “aumentare la spesa pensionistica e peggiorare la sostenibilità del debito”. Inoltre, ‘ha effetti negativi sul potenziale di crescita’ poichè riduce la platea degli occupati. E mentre la manovra ‘aumenta il gap sulla produttività’ tra Italia e resto d’Europa e non incide sugli investimenti, il governo Conte ha anche aumentato le tasse. Così. ‘se la flat tax diminuisce le imposte sui lavoratori autonomi, in generale la manovra aumenta le tasse aggregate per le imprese‘. Come se non bastasse, l’Europa equipara le misure in manovra a un negativo ‘condono fiscale’. Un quadro sfavorevole per la crescita, con la Ue che, come ogni anno, per spingere il Pil torna a lamentare la mancata riforma del catasto e a chiedere di spostare le imposte dai fattori produttivi alla proprietà. In sintesi, di rimettere l’IMU. Ma su questo punto Bruxelles non ha poteri cogenti”.
La Repubblica continua:
Negativo anche il giudizio sul reddito di cittadinanza. L’Europa ricorda che per valutarlo pienamente bisogna attenderne l’implementazione, che può incappare in diverse ‘difficoltà’. Tanto che la Ue non crede che avrà significativi effetti sul Pil e tantomeno aumenterà l’occupazione. E infatti in Italia ‘il rischio povertà rimane alto’. Il risultato di questa analisi sarà (negativamente) concreto per il Paese. Scrive la Commissione: ‘La bassa crescita e le politiche di bilancio del governo portano pressioni sul deficit nei prossimi anni. Lo scenario macroeconomico comporta rischi di deterioramento del deficit 2019 e ci sono rischi significativi su quello 2020″. Con ripercussioni sul debito: ‘Aumenterà oltre il 132% del Pil'”.