Corte dei Conti: revisione spesa non più rinviabile, su derivati serve massima trasparenza

“Un approccio innovativo e non convenzionale nelle politiche di riequilibrio della finanza pubblica, ad iniziare proprio da un disegno organico di revisione della spesa pubblica, appare non più differibile“. A dirlo il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, in occasione della Relazione sul rendiconto generale dello Stato 2012, mettendo l’accento sull’esaurimento dei margini offerti dal ricorso ai tagli lineari e ai guasti degli stessi sui servizi. Per Giampaolino “la revisione della spesa deve essere ripensata in funzione di un obiettivo di più lungo periodo” e facendo riferimento alle “modalità di prestazione dei servizi pubblici in relazione alle aspettative dei cittadini in un contesto sociale e demografico profondamente mutato
Arrigoni: ancora segnali di debolezza per l’Italia
“Restano segnali di debolezza per il nostro Paese” e “la recessione sta erodendo il potenziale produttivo” dell’Italia. Lo ha affermato il presidente di coordinamento delle Sezioni riunite della Corte dei Conti, Rita Arrigoni, ricordando che nel 2012 “il Pil, in termini reali, è stato inferiore del 2,4% a quello del 2011”, per una regressione “al di sotto del livello registrato nel 2009”. In merito invece al decreto del Fare, a questo ha spiegato Arrigoni “è affidata una forte scommessa per il rilancio dell’economia del Paese“. Il presidente di Sezione ha poi mostrato apprezzamento per “la rilevante immissione di liquidità nel sistema economico”, derivante dal decreto per i pagamenti della a, che “potrà favorire una crescita a partire dalla seconda metà dell’anno.
La pressione fiscale, passata dal 42,6 al 44% è “superiore di tre punti alla media dei Paesi dell’area euro ma la possibilità di una riduzione non è facile da coniugare con il rispetto dei severi obiettivi europei“. Ha inoltre detto Arrigoni, aggiungendo come una maggiore equità distributiva potrebbe preservare i necessari impulsi alla crescita e alla competitività”.
Nottola: su derivati serve massima trasparenza
Le prospettive future del Paese, che deve fare i conti con una realtà socio-economica ben conosciuta che presenta, tra le altre cose, una disoccupazione in aumento e l’impoverimento di sempre più estesi strati di popolazione, non appaiono migliori. Questo invece il commento del procuratore generale della Corte dei Conti, Salvatore Nottola, secondo cui il ricorso ai derivati “merita un’attenta considerazione” sia per gli enti locali che per il bilancio statale e occorre “assicurare massima trasparenza”. Il Pg della Corte dei Conti ha inoltre evidenziato i rischi nell’utilizzo di questi strumenti notevolmente aleatori e sui quali “non c’è una normativa specifica sugli obblighi di informativa e trasparenza” ed è necessario che la questione sia valutata dal Governo e dal Parlamento “per mettere al riparo i conti da inaspettate perdite e per evitare dannose manovre speculative”.