Notizie Notizie Mondo Coronavirus, la versione di Ray Dalio: ‘per proteggervi immaginate il worst-case scenario’

Coronavirus, la versione di Ray Dalio: ‘per proteggervi immaginate il worst-case scenario’

9 Marzo 2020 15:08

Ray Dalio catastrofista sul coronavirus? Sicuramente il fondatore dell’hedge fund numero uno al mondo, Bridgewater Associates, non mostra grande ottimismo quando sottolinea -, dopo aver detto che “l’asset più importante di cui dovete prendervi cura siete voi e la vostra famiglia” – che, “riguardo agli investimenti, spero che voi immaginiate il worst-case scenario, per proteggervi da esso”.

 

NEW YORK, NY – SEPTEMBER 19: Ray Dalio attend the Forbes Media Centennial Celebration at Pier 60 on September 19, 2017 in New York City. (Photo by J. Countess/Getty Images)

Questa è esattamente la frase con cui il gestore termina una lunga lettera pubblicata sul suo account di LinkedIn.

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Parlando in generale del virus, Ray Dalio scrive che molto probabilmente il coronavirus “scatenerà una incontenibile crisi sanitaria mondiale che potrebbe comportare costi economici e umani elevati, sebbene la situazione, così come le conseguenze e anche il modo in cui i mercati reagiranno, dipenderanno molto da come verrà gestito il tutto. Contenere il virus (per esempio, minimizzarne la diffusione) avverrà nel modo migliore se ci saranno 1) leader capaci che riescano a prendere decisioni operative in modo giusto e veloce; 2) una popolazione che segua gli ordini 3) una burocrazia capace che gestisca i piani, assicurandosi che vengano rispettati e 4) un sistema sanitario capace che riesca a identificare e trattare il virus bene e velocemente”.

Per Dalio, i leader mondiali dovranno dimostrare di far rispettare celermente la regola del “social distancing” ovvero quella impone la distanza da rispettare (nel caso dell’Italia la distanza di un metro tra le persone), e ritirare questa misura il altrettanto velocemente, nel momento in cui si registrerà una diminuzione dei casi di persone colpite dal virus”.

“Credo che la Cina eccellerà in questo, mentre le principali economie avanzate saranno meno efficaci (nel far rispettare le regole) ma sarà OK”.

A tal proposito, “mi è stato detto che è probabile che il virus si diffonda velocemente in altri paesi all’incirca in proporzione a quei quattro fattori che ho appena menzionato, e anche, probabilmente, a seconda delle condizioni meteo (le calde temperature nell’emisfero meridionale dovrebbero inibirlo. In ogni caso, “visto che (il coronavirus) si sta diffondendo velocemente in molti paesi ed è probabile che i casi e i decessi aumentino rapidamente, le notizie innescheranno rapidamente reazioni di panico”.

Riguardo all’impatto sull’economia, le reazioni al virus – continua Ray Dalio – provocheranno probabilmente un grande peggioramento dell’economia nel breve termine, che sarà seguito da una ripresa”, il che implica che, alla fine, l’impatto economico non “sarà forte in modo sostenuto”.

Il gestore spiega la sua previsione citando quanto avvenuto nella storia. “La storia dimostra che anche nei casi di bilanci delle vittime importanti ci sono state reazioni più emotive che non fortemente economiche. Il mio riferimento è all’influenza spagnola, che considero come il nostro worst-case scenario, e che avalla questa view, così come fanno altri casi”.

Tuttavia, questo non significa che non ci possa essere “un impatto economico di più lungo periodo e la storia ci ha insegnato che ciò avviene a) quando c’è un ampio gap politico e di benessere e quando è in atto uno scontro con i populisti di sinistra e i populisti di destra b) quando c’è una crisi economica: in questo caso, probabilmente, ci saranno più conflitti disfunzionali tra le parti, che eroderanno l’efficacia del processo decisionale, una situazione che peggiora c) in quei casi in cui le politiche monetarie sono inefficaci e a fronte di alti debiti e d) quando ci sono forze politiche emergenti che sfidano i poteri mondiali esistenti. L’ultima volta che ciò accadde fu durante gli anni Trenta, che portarono poi alla Seconda Guerra mondiale”.

Arrivando alle conseguenze sui mercati, Dalio ricorda come la maggior parte degli investitori sia “long sull’azionario e su altri asset di rischio” e che la quantità di leveraging che è stata assunta per sostenere queste posizioni è ampia” a causa anche, ovviamente, dei bassi tassi di interesse. Secondo Dalio, gli interventi adottati (contro il coronavirus) che stanno frenando le attività di business sicuramente si tradurranno in un calo del fatturato, almeno fino a quando non ci sarà una ripresa degli affari che, di per sé, corrisponderà a una ripresa del fatturato. Ciò dovrebbe (ma non è detto che succeda) comportare una ripresa a V o a U per la maggior parte delle aziende. Dalio ritiene che, allo stato attuale delle cose, l’impatto di mercato sulle aziende particolarmente esposte al rischio sarà probabilmente significativo nel caso di quelle economie che saranno più gravemente colpite.

“La mia impressione è che i mercati, probabilmente, non faranno distinzione tra quelle società che riusciranno a resistere allo shock temporaneo e tra quelle che non ce la faranno, e si focalizzeranno più di quanto dovrebbero sulle conseguenze temporanee che si rifletteranno sul fatturato, sottovalutando l’impatto sul credito. Ciò significa che si presterà più attenzione al danno economico sofferto da una società piena di cash che non a quell’azienda che sarà stata meno colpita economicamente, ma sarà caratterizzata dalla presenza di molti debiti a breve termine”.