Notizie Notizie Italia Conto alla rovescia per stime Ue su Pil Italiano. Si teme drastica revisione al ribasso

Conto alla rovescia per stime Ue su Pil Italiano. Si teme drastica revisione al ribasso

5 Febbraio 2019 08:44

Attesa per le stime della Commissione europea sul Pil italiano, che saranno annunciate dopodomani, giovedì 7 febbraio: dopo i vari downgrade arrivati nelle settimane precedenti da istituzioni del calibro di Bankitalia e Fmi, e dopo i dati Istat che hanno confermato come il paese sia scivolato in recessione tecnica, un articolo de Il Sole 24 Ore avverte come l’outlook sulla crescita del Pil nel 2019 rischi di essere rivisto “drasticamente” al ribasso. Se ciò avverrà, e la probabilità è piuttosto alta, Bruxelles potrebbe tornare a esprimere dubbi sulla politica economica del governo M5S-Lega. Quella politica incisa nella manovra finanziaria italiana che tanto ha rischiato di compromettere i rapporti Italia-Ue e che alla fine è riuscita a scrivare il lancio di una procedura di infrazione per deficit eccessivo, con la revisione del target sul deficit-Pil del 2019 al 2,04% dal precedente 2,4%.

Ma questo target rischia di diventare una chimera, in un contesto – quello italiano – in cui la crescita del Pil è attesa ora dall’Fmi e da Bankitalia al +0,6% -rispetto al +1% stimato dal governo. Al momento, la previsione dell’Ue sul Pil italiano è pari a +1,2%. Ma giovedì ci sarà appunto la revisione, e fonti rivelano al Sole 24 Ore che “non saranno belle cifre”. Nell’articolo si legge:

“A pesare sulla crescita italiana è certamente l’effetto-trascinamento di un 2018 che si è chiuso con una economia in evidente contrazione, anche per via di un aumento dei tassi di interesse di mercato, una stretta al credito, e un calo della fiducia”.

C’è poi la guerra commerciale Usa-Cina, così come c’è l’incognita Brexit. Rischio manovra correttiva? Per ora l’ipotesi sembra lontana, soprattutto in vista* delle elezioni europee che si terranno tra il 23 e il 26 maggio. La Commissione non vuole certamente fomentare sentiment improntati al populismo e rischiare l’autogol. Di conseguenza, il verdetto sulla manovra bis, scrive Il Sole 24 Ore, è rinviato a giugno. E in quel caso, se l’Italia si rifiuterà di rispettare le raccomandazioni, Bruxelles potrà riaprire la procedura per debito eccessivo.

Tra l’altro il timore, espresso più volte negli ultimi giorni da più parti, è che la recessione in cui l’Italia è scivolata nell’ultimo trimestre del 2018 non si limiti a essere una parentesi, ma confermi la sua presenza per tutto il 2019. A tal proposito, proprio di incubo recessione duratura ha parlato Barclays in un report recente sul Pil italiano, che ha paventato anche il rischio di una crisi di governo:

“In un contesto di crescenti pressioni politiche a livello governativo a causa delle divergenze tra il M5S e la Lega su come affrontare diverse questioni delicate, tra cui l’immigrazione, le infrastrutture e le politiche di ridistribuzione prima delle elezioni europee, un indebolimento delle prospettive di crescita rappresenta una seria minaccia per la stabilità del governo”. E il commento è davvero calzante, se si considera lo scontro sulla TAV , in atto proprio in questi giorni, tra il M5S e la Lega.