I conti Chrysler sostengono Fiat, la prossima settimana l’avventura Usa fa tappa a L.A.
L’ultimo passo Fiat l’ha compiuto ad Auburn Hills. Con l’annuncio dei conti targati Chrysler ha preso corpo un nuovo inizio per il Lingotto. Tra una settimana l’avventura americana continua: farà tappa a Los Angeles, dove sarà presentata la Fiat 500, che segna il ritorno del marchio Fiat negli Stati Uniti. E il gruppo di Torino lo fa con la certezza che la cura avviata da Sergio Marchionne per rimettere in moto Chrysler sta iniziando a dare i suoi frutti.
La sua controllata americana ieri ha alzato il velo sui conti. La più piccola fra le tre sorelle di Detroit non ha mancato l’occasione. Chrysler ha, infatti, chiuso il terzo trimestre con un utile operativo a 239 milioni di dollari e ha rivisto al rialzo i target 2010. Nei tre mesi il fatturato si è attestato a 11 miliardi, la perdita è scesa a 84 da 172 milioni del secondo trimestre a fronte di un debito lordo industriale a fine settembre pari a 12 miliardi.
Forte di questi dati, Chrysler si aspetta di chiudere il 2010 con un fatturato a circa 42 miliardi e un utile operativo a 700 milioni. Il free cash flow del 2010 è previsto positivo per 500 milioni da un saldo negativo per un miliardo e l’Ebitda modificato a 3,3 miliardi da 2,5-2,7 miliardi. Numeri che sostengono la performance di Fiat in Borsa, che mette a segno un progresso dello 0,94% a 12,09 euro.
“Pensiamo che il consensus abbia sottostimato il valore di Chrysler e vediamo valore in Fiat nonostante la recenti performance del titolo”, segnala Massimo Vecchio di Mediobanca Securities che ribadisce l’outperform sul Lingotto con target a 16 euro. “I risultati del terzo trimestre di Chrysler sono stati leggermente meglio delle attese, ma le nuove guidance 2010 leggermente inferiori”, commentano invece gli esperti di Equita, confermando la raccomandazione buy su Fiat con target a 16,7 euro.
Oltremanica la pensano diversamente. Chrysler avrà pure migliorato gli obiettivi per il 2010 dopo aver registrato alcuni trimestri decenti, ma i numeri della casa automobilistica restano “in gran parte già digeriti dalle aspettative e la casa automobilistica continua a non generare profitti, con una perdita netta che finora ha raggiunto i 453 milioni di dollari”. Una cifra che va raffrontata con l’utile di 4 miliardi messo insieme finora da Ford. E’ questo il succo dell’analisi proposta dall’Financial Times.
Il quotidiano inglese, nella Lex Column, riconosce che la conference call in cui ieri l’amministratore delegato Sergio Marchionne ha spiegato risultati e obiettivi rappresenta una boccata d’aria fresca. Ma per gli editorialisti del Ft “persino uno specialista delle ristrutturazioni rinomato come lui ha fatto poco per chiarire il quadro generale della casa automobilistica americana. “Il vero problema di Chrysler”, si legge sulla Lex”, non è la mancanza di utili oggi”, ma “la sua capacità di stare sul mercato”.