Consumi fermi a dicembre, ma 2015 si chiude con primo balzo (+1,6%) dal 2007
Dopo 8 anni sono tornati a crescere i consumi delle famiglie italiane. Il 2015 ha infatti evidenziato un progresso dell’1,6% secondo quanto evidenziato dall’indicatore dei Consumi Confcommercio. E’ il primo segno più dal lontano 2007. A dicembre la crescita tendenziale è risultata dell’1,7%, in attenuazione rispetto al mese precedente, riflettendo l’andamento positivo sia della domanda relativa ai servizi (+1,5%), sia di quella per i beni (+1,8%). “Questi dati si inseriscono in un contesto generale caratterizzato da una ripresa che, seppure avviata da quasi un anno, presenta ancora elementi di fragilità”, sottolinea Confcommercio.
Fermi a dicembre
L’indicatore dei Consumi Confcommercio ha registrato a dicembre un’invarianza rispetto al mese precedente risultato di una modesta ripresa della spesa relativa ai servizi (+0,1%) dopo il rallentamento negli ultimi due mesi e di un calo della domanda di beni (-0,1%), che a novembre aveva segnalato un dato positivo. Su base congiunturale gli unici incrementi hanno riguardato gli alberghi, i pasti e consumazioni fuori casa (+0,2%), i beni e servizi ricreativi (+0,1%) e l’abbigliamento e le calzature (+0,1%). La tendenza al ridimensionamento ha riguardato soprattutto la spesa per i beni e servizi per la mobilità (-0,4%), dopo l’incremento significativo di novembre, condizionata dal rallentamento delle vendite delle auto e delle moto.
Famiglie alla ricerca di un riequilibrio tra consumi, risparmio e investimenti
Il rapporto mensile sui consumi elaborato da Confcommercio mette in evidenza come il clima di fiducia delle famiglie, che a gennaio risulta ai massimi storici, stenta a tradursi in una concreta ripresa della domanda. “Va detto che la crisi degli ultimi anni si è tradotta non solo in un calo dei consumi, ma anche in una erosione del risparmio cautelativo e in una sensibile riduzione della tradizionale forma di investimento delle famiglie (acquisto di abitazioni). In questo momento, alla luce di quanto emerge da altri indicatori, è presumibile che le famiglie stiano cercando forme di riequilibrio tra consumi, risparmio e investimenti e che solo nei prossimi mesi i consumi potranno tornare a crescere a ritmi più sostenuti”.
Il rapporto mensile sui consumi elaborato da Confcommercio mette in evidenza come il clima di fiducia delle famiglie, che a gennaio risulta ai massimi storici, stenta a tradursi in una concreta ripresa della domanda. “Va detto che la crisi degli ultimi anni si è tradotta non solo in un calo dei consumi, ma anche in una erosione del risparmio cautelativo e in una sensibile riduzione della tradizionale forma di investimento delle famiglie (acquisto di abitazioni). In questo momento, alla luce di quanto emerge da altri indicatori, è presumibile che le famiglie stiano cercando forme di riequilibrio tra consumi, risparmio e investimenti e che solo nei prossimi mesi i consumi potranno tornare a crescere a ritmi più sostenuti”.
Per imprese atteso un inizio d’anno favorevole
Sul versante delle imprese, che nel mese di gennaio hanno manifestato una prevalenza di giudizi tendenti al pessimismo, il sentiment ha subito un peggioramento più marcato tra gli operatori del servizi di mercato e del commercio al dettaglio, mentre per gli imprenditori delle costruzioni e dell’industria manifatturiera l’arretramento è stato modesto. Secondo le stime provvisorie di Confindustria a gennaio si è registrato un aumento della produzione industriale dello 0,6% rispetto al mese precedente (+0,2 dicembre). Tale evoluzione segnala, anche alla luce di quanto registrato sul versante degli ordinativi (+0,5 congiunturale a gennaio, +0,8 dicembre), un possibile inizio del 2016 lievemente più favorevole rispetto alla chiusura del 2015.
Sul versante delle imprese, che nel mese di gennaio hanno manifestato una prevalenza di giudizi tendenti al pessimismo, il sentiment ha subito un peggioramento più marcato tra gli operatori del servizi di mercato e del commercio al dettaglio, mentre per gli imprenditori delle costruzioni e dell’industria manifatturiera l’arretramento è stato modesto. Secondo le stime provvisorie di Confindustria a gennaio si è registrato un aumento della produzione industriale dello 0,6% rispetto al mese precedente (+0,2 dicembre). Tale evoluzione segnala, anche alla luce di quanto registrato sul versante degli ordinativi (+0,5 congiunturale a gennaio, +0,8 dicembre), un possibile inizio del 2016 lievemente più favorevole rispetto alla chiusura del 2015.