Confindustria: è la più grave crisi economica della storia d’Italia, manovra correttiva va evitata
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"Nel contesto globale si consolida il miglioramento mentre nel quadro interno si è accentuata l'incertezza e ciò rischia di prolungare la recessione". E' quanto si legge nella Congiuntura Flash di marzo elaborata dal Centro Studi di Confindustria.
"L'Italia - spiegano gli esperti - è immersa nella caduta della domanda interna: i consumi inseguono, e provocano, la discesa del reddito famigliare; gli investimenti restano sospesi in attesa che si sciolgano i dubbi sulle prospettive; su entrambi si stringe la morsa della riduzione del credito. In assenza di una politica che indichi le priorità e la rotta, il rischio è che tutti gli attori stiano sulla difensiva e che il gioco per il Paese sia a somma negativa".
A detta del CSC, "per sbloccare lo stallo occorrono scelte nette che iniettino liquidità nel sistema (pagamento arretrati PA), restituiscano competitività (giù il costo del lavoro, a iniziare dai giovani) e mettano in moto investimenti pubblici. L'unica cosa che non serve, anzi va evitata perché dannosa, è una manovra correttiva", avverte il Centro Studi. "I conti pubblici sono i migliori della Ue. Dall'estero fluiscono nuovi ordini e ciò conforta le attese di recupero nella seconda metà del 2013, anticipato dal leading Ocse. Il Governo in carica ha i poteri per agire di fronte all'emergenza conclamata della più grave crisi economica della storia d'Italia".
"L'Italia - spiegano gli esperti - è immersa nella caduta della domanda interna: i consumi inseguono, e provocano, la discesa del reddito famigliare; gli investimenti restano sospesi in attesa che si sciolgano i dubbi sulle prospettive; su entrambi si stringe la morsa della riduzione del credito. In assenza di una politica che indichi le priorità e la rotta, il rischio è che tutti gli attori stiano sulla difensiva e che il gioco per il Paese sia a somma negativa".
A detta del CSC, "per sbloccare lo stallo occorrono scelte nette che iniettino liquidità nel sistema (pagamento arretrati PA), restituiscano competitività (giù il costo del lavoro, a iniziare dai giovani) e mettano in moto investimenti pubblici. L'unica cosa che non serve, anzi va evitata perché dannosa, è una manovra correttiva", avverte il Centro Studi. "I conti pubblici sono i migliori della Ue. Dall'estero fluiscono nuovi ordini e ciò conforta le attese di recupero nella seconda metà del 2013, anticipato dal leading Ocse. Il Governo in carica ha i poteri per agire di fronte all'emergenza conclamata della più grave crisi economica della storia d'Italia".