Commodity: acquirenti cinesi approfittano dei saldi e spingono l’import a livelli da record

Pechino fa incetta di commodity. Nonostante un’economia che già da qualche anno non cresce più a doppia cifra, la rinomata sensibilità degli acquirenti cinesi all’andamento dei corsi delle materie prime nel 2014 ha spinto i volumi acquistati ai massimi storici. In scia di prezzi spinti al ribasso da un’offerta particolarmente abbondante, i dati diffusi dalle autorità doganali hanno evidenziato che l’anno scorso le importazioni cinesi di minerale di ferro, di petrolio, di rame e di semi di soia hanno fatto segnare un nuovo massimo storico.
Con i prezzi in quota 70 dollari la tonnellata, il livello minore dal giugno del 2009, l’anno scorso lo shopping cinese di minerale di ferro ha fatto segnare un nuovo record salendo da 820,3 a 932,5 milioni di tonnellate. Prezzi ai minimi da sei anni e domanda a livelli mai registrati anche per il greggio che, stretto nella morsa di un’offerta in tumultuosa crescita e di una domanda in difficoltà, negli ultimi sei mesi ha perso oltre metà del suo valore e attualmente quota sotto la soglia dei 50 dollari il barile.
Nuovo massimo storico nel 2014 anche per le richieste del metallo industriale per eccellenza, il rame, che, con le quotazioni scese per la prima volta dal 2009 sotto la soglia dei 6 mila dollari, ha visto lo shopping del dragone salire del 7,4% a 4,83 milioni di tonnellate. Record anche per i semi di soia, a sconto del 43% rispetto al picco fatto segnare ad agosto 2012.
Una parte consistente della domanda extra, in particolar modo nel caso di rame e petrolio, arriva dalle autorità statali, alle prese con il processo di ricostruzione di scorte spenalizzate dalle misure per ridurre l’eccesso di produzione domestica. Nel caso del greggio è inoltre da tener presente che dopo l’approvazione delle sanzioni, parte del petrolio esportato dalla Russia è stato venduto nell’ex Regno di Mezzo.
L’importanza del dragone per il comparto delle commodity si fa sempre più evidente: Pechino rappresenta il primo acquirente mondiale di minerale di ferro, di carbone, di rame e di soia, ed è il secondo maggiore importatore mondiale di greggio dopo gli Stati Unti. Nonostante una domanda domestica relativamente debole, gli analisti stimano che le richieste, grazie alla spinta decisiva fornita dal processo di restocking strategico, siano destinate a confermarsi a livelli da record anche nei prossimi mesi.