La Commissione si mette di traverso fra Francoforte e Londra: deal da 13 miliardi a rischio
Un anno fa il primo annuncio di quello che sarebbe dovuto essere il più grande accordo al mondo fra due società di gestione dei mercati finanziari. A distanza di un anno sembra che il possibile deal sia a rischio a causa di problematiche legata alla regolamentazione.
Secondo quanto riportato da Bloomberg questa mattina il London Stock Exchange Group avrebbe opposto un veto alla richiesta del regolatore europeo di dismettere uno fra i più importanti asset del gruppo: il mercato dei titoli di Stato europei Mts.
“Il board di LSE si è detto non disponibile a ridurre la sua quota in Mts”, si legge nella nota fatta circolare dal gruppo nel fine settimana, “crediamo che la richiesta della Commissione sia inadatta a creare lo spazio per la fusione”.
Dopo un anno di trattative ed il superamento di vari ostacoli, a cominciare dalle approvazioni da parte dei rispettivi azionisti, la fine della trattativa appare come una beffa. Già lo scorso giugno, all’indomani della decisione referendaria del popolo britannico di uscire dall’Unione Europe, le possibilità di un deal fra i due principali mercati azionari del Vecchio Continente sembravano rarefarsi.
In realtà le opposizioni ad un simile accordo hanno sempre trovato ampio spazio, anche all’interno dei rispettivi board. Sul fronte tedesco aleggiava costantemente l’opposizione al piano di collocare la base della nuova holding a Londra, mentre Oltremanica i legislatori U.k. lamentano l’indebolimento della loro posizione negoziale.
Nonostante le voci contrarie il LSE continua a ritenere l’accordo “fondamentale per la creazione di un hub paneuropeo per gli scambi azionari – sostengono i vertici di Londra – con la creazione di un’asse Francoforte-Londra che avrebbe ancora più senso dopo la Brexit”.