La City trema di nuovo: il dietrofront di TPG sparaglia le carte su Bradford&Bigle
La City trema di nuovo. Dopo la nazionalizzazione di Northern Rock, l’annuncio dell’aumento di capitale del colosso del credito Royal Bank of Scotland, che pagava così l’aver fatto voce grossa nell’affaire Abn Amro, e di quello del colosso dei mutui Halifax. A Londra adesso è la banca britannica Bradford & Bingley, istituto che opera esclusivamente nel credito ipotecario, a far tremare i polsi dei banchieri.
Con requisiti patrimoniali che via via sono diventati sempre più labili, la banca che per il momento non si è ancora presentata con il cappello in mano ai suoi azionisti, non potrà contare sull’appoggio del colosso del private equity, Tpg. Il fondo di David Bonderman e Jim Coulter non acquisirà infatti più la quota pari al 20% di Bradford & Bingley.
Salta in questo modo anche la ricapitalizzazione volta a dare ossigeno ai forzieri prosciugati di B&B. Nonostante le rassicurazioni dell’istituto britannica che stamattina ha voluto far sapere che la sua situazione patrimoniale è solida il dietrofront di TPG la dice lunga sulle difficoltà in cui versa. Il fondo ha preferito dare retta alle indicazioni dell’agenzia di valutazione Moody’s, che ha tagliato il rating sul debito di B&B di due livelli.