Citigroup, perdita trimestrale a 9,83 miliardi di dollari
Le ombre erano ampiamente attese nella trimestrale di Citigroup pubblicata oggi dal colosso bancario statunitense. Quel che forse risalta di più sono i tenui barlumi di luce che si intravedono tra le righe di un bilancio degli ultimi tre mesi dello scorso anno irrimediabilmente colorato di rosso. Come il dato sulle svalutazioni o l’utile sull’intero anno, andati oltre le aspettative di consensus.
Citigroup ha riportato nel periodo in considerazione una perdita di 9,83 miliardi di dollari pari a 1,99 dollari per azione, il primo risultato negativo dalla sua nascita nel 1998, decisamente peggio di quanto stimato dal consensus che si attendeva una perdita di circa 4 miliardi di euro. Sul risultato, precisa la società, pesano anche i costi per il taglio di 4.200 posti di lavoro. Nello stesso periodo del 2006 la più grande banca americana aveva portato a casa un utile di 1,04 euro per azione. Sulla distanza dell’intero anno Citigroup è riuscita a conservare un utile di 5,13 miliardi di dollari corrispondenti a 1,03 dollari per azione a fronte di attese fissate a 1,01. Gli azionisti vedranno però poca parte di tale utile visto il taglio del dividendo trimestrale deciso dal board della società: 32 centesimi di dollaro per azione contro i 54 precedenti, una riduzione di 45 punti percentuali che servirà all’Istituto per ricostituire i capital ratio messi a dura prova dalle perdite accumulate su investimenti a rischio legati a mutui subprime.
Su questo fronte la nota positiva è data da svalutazioni del portafoglio inferiori rispetto a quanto atteso dagli analisti di mercato: 18,1 miliardi di dollari pre-tax contro gli oltre 20 del consensus.
L’amministratore delegato Vikram Pandit, nel presentare il bilancio trimestrale della società, non ha dettagliato le azioni che verranno adottate per riportare Citigroup nei binari della normalità. In particolare non sono stati fatti riferimenti a tagli della forza lavoro, che secondo le indiscrezioni avrebbero dovuto aggirarsi intorno alle 17.000 unità. Pandit ha sottolineato il momento delicato in cui si trova la banca che sta affrontando una profonda “revisione delle sue attività” al termine della quale verranno definite “le priorità operative”.