La Cina taglia nuovamente i tassi per contrastare rallentamento economia
Pechino cerca di mettere nuova benzina alla crescita economica tagliando ulteriormente il costo del denaro. Ieri la People’s Bank of China (Pboc), la banca centrale del paese asiatico, ha annunciato il taglio del livello dei tassi sui depositi obbligatori delle banche al 2,25 per cento dal 2,5% precedente. Tagliato di 25 punti base al 5,1% anche il tasso di riferimento sui prestiti a scadenza annuale delle istituzioni finanziarie. Si tratta del terzo taglio del costo del denaro in sei mesi al fine di sostenere al meglio la crescita economica. La fase di allentamento monetario è favorita dall’inflazione a livelli molto bassi (+1,5% annuo ad aprile, consensus era +1,6%).
Tasso sui depositi potrebbe scendere ancora nei prossimi mesi
Secondo il China Securities Journal la People’s Bank of China ha spazio per ulteriori mosse di allentamento monetario. Oggi gli analisti di Citigroup hanno rimarcato di vedere nel corso dell’anno in corso i tassi scendere di altri 50 punti base all’1,75%.
Secondo il China Securities Journal la People’s Bank of China ha spazio per ulteriori mosse di allentamento monetario. Oggi gli analisti di Citigroup hanno rimarcato di vedere nel corso dell’anno in corso i tassi scendere di altri 50 punti base all’1,75%.
La mossa dell’istituto centrale di Pechino è arrivata a pochi giorni di distanza dalla nuova tornata di deboli riscontri commerciali con le esportazioni in calo del 6,2% su base annua ad aprile, decisamente peggio rispetto alle previsioni che erano di una decrescita moderata dello 0,9%.
A inizio 2015 il ritmo di espansione della seconda economia mondiale è risultato il più lento degli ultimi sei anni con il Pil cinese che ha segnato un +7% annuo nel primo trimestre, in linea con il target del governo cinese per l’intero 2015. Il Fmi stima per la Cina un +6,8% quest’anno, cedendo all’India il primo gradino del podio per ritmo di crescita tra le big asiatiche che è vista salite del 7,5% nel 2015.