Chiusura Borsa Italiana: Unicredit flirta con i minimi storici, ENI -3% con dietrofront petrolio
Giornata negativa per Piazza Affari. Il Ftse Mib ha segnato un calo dell’1,31% a 17.159 punti. Oggi in primo piano i dati macro con il rapporto ADP relativo all’occupazione del settore privato negli Usa che ha mostrato come, nel mese di aprile, siano stati persi 20,2 milioni di posti di lavoro, al ritmo più forte da quando l’Adp, nel 2002, ha stilato il suo primo rapporto.
Unicredit sfiora i minimi di sempre, Eni giù insieme al petrolio
In primo piano anche l’earning season con una reazione contenuta di Unicredit (-0,82% a 6,60 euro) ai numeri del primo trimestre, chiuso con una maxi-perdita di 2,7 miliardi di euro, superiore ai -1,95 mld del consensus Bloomberg. Il titolo ha toccato un minimo intraday a 6,52 euro, non lontano dai minimi storici toccati a metà marzo. “Perdita 1Q sopra le attese per maggiori costi di ristrutturazione e oneri di sistema ma performance operativa solida”, argomenta Equita che ha rating Hold su Unicredit e nelle scorse settimane aveva già provveduto a ridurre stime sull’Eps adjusted 2020-2022 del 39%.
Tornano a soffrire i titoli oil di pari passo con i prezzi petrolio che nel pomeriggio hanno perso quota a seguito del rapporto Adp. ENI ha così chiuso con un rosso di oltre il 3% a 8,423 euro; molto male anche Tenaris a -3,85%.
CNH cade dopo la trimestrale
Tonfo del 6,52% oggi per Cnh Industrial. Il gruppo ha chiuso il primo trimestre 2020 con una perdita netta di 54 milioni di dollari (ovvero una perdita di 0,05 dollari per azione) rispetto a un utile netto pari a 264 milioni (ovvero 0,19 dollari per azione) nell’analogo periodo del 2019. Su base adjusted, ovvero al netto delle poste non ricorrenti, la perdita netta è stata di 66 milioni contro il risultato netto rettificato di 248 milioni nel primo trimestre del 2019. Nel periodo gennaio-marzo i ricavi consolidati sono scivolati del 15% a 5,5 miliardi (-13% a cambi costanti).
Calo di un punto e mezzo percentuale per Generali dopo che Fitch Ratings ha tagliato il rating di Generali a BBB+ da A- con outlook stabile. Il downgrade fa seguito alla revisione al ribasso del rating sull’Italia a BBB- in quanto Fitch rimarca come la qualità di credito di Generali è legata al rating sovrano dell’Italia data l’esposizione del gruppo al debito italiano. Il Leone di Trieste, in riferimento all’azione di Fitch ribadisce la propria solidità patrimoniale. “Si sottolinea peraltro come l’Agenzia abbia implementato uno stress test legato al presente scenario pandemico Covid-19, i cui risultati avrebbero portato alla conferma del rating di Generali”.
Tra i segni più di oggi spicca il +1,1% di Nexi dopo che Microsoft ha aderito a Nexi Open, il progetto di Nexi per l`open banking. Per facilitare questa transizione Nexi ha selezionato e radunato in un unico ecosistema tecnologie proprietarie, startup fintech (Credit Kudos, Meniga, Responsive), incubatori (Plug and Play), consulenti (Bain &Co), insurtech (Yolo, Net Insurance) e aziende IT.
Miglior titolo di giornata sul Ftse Mib è stato Amplifon con +5,26%, seguito da Pirelli con +4,28%.