Chi sale e chi scende con l’elicottero Bernanke
I rialzi stanno oggi interessando in maniera generalizzata tutti i listini europei, tutti i settori e la quasi totalità dei titoli. Reazione più che giustificata dopo la mossa a sorpresa di ieri della Federal Reserve (taglio tassi d’interesse dello 0,5%). Ma cosa aspettarsi nei prossimi giorni? Quali potranno essere i titoli in grado di dare le maggiori soddisfazioni dopo che l’elicottero Ben Bernanke ha tenuto fede al suo nomignolo (prima di divenire presidente della Fed ammise di essere favorevole a inondare i mercati di liquidità anche da un elicottero in caso di necessità)?
A queste domande risponde uno studio di Credit Suisse dal titolo “Industry performance after a rate cut”. Esaminando le reazioni dei settori sull’arco dei 20 giorni successivi a una mossa di riduzione dei tassi d’interesse gli analisti dell’istituto elvetico premiano in particolare un’accoppiata di industrie. Information technology e telecomunicazioni sono i due settori maggiormente performanti – spiegano – mentre all’opposto, tra coloro che a livello globale usualmente sottoperformano, trovano posto gli energetici, i titoli di società fornitrici di servizi per la cura della persona e le utility.
Da questa parte dell’Atlantico potrebbero invece essere sotto pressione tutti i titoli interest sensitive (la mossa di ieri crea aspettative di inflazione e quindi aumenta i tassi a lungo termine) e dollar sensitive (ieri nuovi record dell’euro contro dollaro). E’ questa la tesi degli analisti di Euromobiliare, che in una loro nota odierna includono nella lista dei titoli sotto possibile pressione Autogrill, Luxottica, Safilo e Stm. E le banche, il settore più colpito dalla recente correzione dei mercati? Per Euromobiliare con il taglio dei tassi si può parlare di un “rally di ristoro”, comunque in attesa di avere conferme di un rientro del credit crunch.
In un’altra nota di oggi i finanziari sono invece segnalati da Bear Stearns tra i settori con la più forte correlazione positiva a un taglio dei tassi, insieme a società produttrici di beni di consumo. “Molto di questo intervento sui tassi si deve alle banche – scrivono – e queste guideranno il rally”. Ma anche per Bear Stearns l’impatto del taglio Fed in Europa sarà mitigato dalla variabile valutaria. Della debolezza del dollaro, per gli uomini della banca d’affari americana, risentiranno in particolare i maggiori titoli farmaceutici del Vecchio continente, caratterizzati dalla più alta correlazione negativa verso il biglietto verde.