Notizie Certificates Da Cash Collect a obbligazione per puntare sulle Big di Piazza Affari

Da Cash Collect a obbligazione per puntare sulle Big di Piazza Affari

24 Febbraio 2023 11:00

In questo 2023 tutti i principali indici internazionali hanno cercato di lasciarsi alle spalle un anno difficile mettendo a segno performance positive. Tra i migliori indici europei troviamo proprio il nostro Ftse Mib che da inizio anno guadagna circa il 15%, sovraperformando sia il Dax tedesco (+11%) che l’Euro Stoxx 50 (+12%). L’indice delle blue chips italiane è così tornato sui massimi di gennaio 2022, ovvero sui livelli di prezzo che non si vedevano dello scoppio della guerra in Ucraina. A trascinare in alto il Ftse Mib è stata tutta una serie di fattori, tra cui la recente ondata di trimestrali delle big Piazza Affari che sono state ben apprezzate dagli investitori.

Tenaris convince nei conti del 4Q e sull’outlook

Il gruppo che produce tubi in acciaio per il settore petrolifero ha visto un rialzo sostenuto del titolo in Borsa dopo i risultati di bilancio del quarto trimestre e dell’intero anno sopra le stime, con utile annuale record, e un outlook per il primo semestre superiore che ha convinto gli analisti.

In particolare, nel quarto trimestre Tenaris ha visto salire utile (+139% a 803 milioni di dollari) e ricavi (+76% a 3,6 miliardi) rispetto allo stesso periodo del 2021, superando le stime, grazie all’ulteriore aumento delle consegne e dei prezzi realizzati in molte regioni. Nell’anno sono stati registrati profitti netti record per 2,5 miliardi (+142%), con ricavi per 11,7 miliardi (+80%) e un Ebitda di 3,6 miliardi (+168%), vicino ai massimi storici toccati nel 2008.

Il trend di crescita sembra destinato a proseguire: per la prima metà del 2023 Tenaris prevede un ulteriore aumento delle vendite e dell’Ebitda, grazie al continuo incremento della produzione in Nord America e all’aumento delle consegne per i progetti in pipeline. Anche il flusso di cassa delle operazioni aumenterà ed è attesa una stabilizzazione dei requisiti di capitale circolante entro il secondo trimestre, mentre i margini rimarranno vicini al livello attuale.

STMicroelectronics spinta al rialzo dalla guidance

Anche i risultati del produttore di semiconduttori hanno convinto i mercati. Nel quarto trimestre 2022 STM ha conseguito ricavi netti per 4,42 miliardi di dollari (+24% a/a), un margine lordo del 47,5%, un margine operativo al 29,1% e un utile netto di 1,25 miliardi. A spingere le azioni del gruppo italo-francese sono soprattutto le stime sul primo trimestre 2023 e sull’intero esercizio in corso, superiori alle attese degli analisti.

In particolare, i valori intermedi delle previsioni sulle attività stimano ricavi netti per il primo trimestre di 4,20 miliardi di dollari e un margine lordo al 48,0%, rispetto al consensus di Bloomberg rispettivamente pari a 3,81 miliardi e al 45,2%. Per il full year, Stm si attende un fatturato tra 16,8 e 17,8 miliardi (consensus 16,28 miliardi), grazie alla forte domanda di semiconduttori nel settore automobilistico, con capex per 4 miliardi di dollari, principalmente per sviluppare la capacità a 300mn ed il SiC.

I conti di Enel battono le aspettative

Un altro big che ha sorpreso positivamente gli investitori in questa earning season è Enel. Nel 2022 i ricavi del gruppo si sono attestati a 140,5 miliardi di euro, in crescita del 63,9% rispetto agli 85,71 miliardi di euro del 2021. L’Ebitda ordinario è stato pari a 19,7 miliardi di euro, in rialzo del 2,6% rispetto ai 19,2 miliardi di euro del 2021, e a un livello superiore rispetto alla guidance di Gruppo comunicata ai mercati finanziari pari a 19,0-19,6 miliardi di euro. L’Indebitamento finanziario netto di Enel è stato pari a 60,1 miliardi di euro, in aumento del 16,2% rispetto ai 51,72 miliardi di euro a fine 2021.

“I risultati preliminari del 2022 dimostrano la resilienza del gruppo Enel, che, grazie alla robustezza del proprio modello di business integrato, ha raggiunto un Ebitda ordinario di 19,7 miliardi di euro, superando la guidance comunicata ai mercati finanziari, nonostante l’avverso contesto geopolitico, energetico ed economico e tutelando, al contempo, i nostri clienti finali dallo shock dei prezzi energetici derivante dalla crisi del gas” ha commentato il ceo Francesco Starace. “Inoltre, grazie all’efficiente gestione finanziaria e all’esecuzione del piano strategico presentato ai mercati, l’indebitamento finanziario netto di gruppo si è ridotto sensibilmente nell’ultimo trimestre dell’anno e continuerà a decrescere in modo sostanziale anche nel corso del 2023, rafforzando ulteriormente la nostra solidità finanziaria”.

Da Cash Collect a capitale protetto al 100% con rendimento a doppia cifra

Un modo alternativo di investire sui titoli citati è quello di utilizzare i certificati d’investimento come i nuovi Switch to Protection Cash Collect su panieri di azioni targati BNP Paribas. Questa emissione rappresenta una novità assoluta nel panorama italiano dei Certificate: i nuovi strumenti abbinano infatti alle classiche caratteristiche dei Memory Cash Collect il meccanismo Switch to Protection che consente, al ricorrere di determinate condizioni, di ricevere a partire dal secondo anno premi mensili indipendentemente dall’andamento delle azioni del paniere, oltre alla protezione del 100% del capitale investito a scadenza.

Tra i 10 nuovi Certificate proposti dalla banca francese troviamo anche il prodotto (ISIN NLBNPIT1M9S0) costruito sul paniere formato da Tenaris, STM ed Enel, che potenzialmente permette all’investitore di puntare su alcune big di Piazza Affari e più in generale sull’Italia con un prodotto che può trasformarsi in un capitale totalmente protetto con un rendimento annuo ben più alto, ad esempio, del mercato obbligazionario oggi disponibile.

Nel dettaglio, Il prossimo 8 marzo il Certificate pagherà un premio mensile con effetto memoria pari allo 0,90% del valore nominale (10,80% annuo) se il valore di tutte le azioni è maggiore della barriera premio posta al 60%. Dopo un anno, se la quotazione dei titoli Tenaris, STM ed Enel è stata in tutte le date di valutazione giornaliere pari o superiore al livello Barriera Switch (uguale al 70%), si attiva il meccanismo di Switch to Protection. Quindi, a partire dal secondo anno, i premi mensili verrà pagato indipendentemente dall’andamento delle azioni del paniere, oltre al rimborso a scadenza del capitale investito.

Raffica di Buy e upside importanti

Il consensus sui tre titoli del paniere raccolto da Bloomberg, che riportiamo nella tabella qui sopra, è sostanzialmente positivo. La quasi totalità degli analisti consigliano l’acquisto (buy) con una minoranza che suggerisce di mantenere la azioni in portafoglio (hold) e la quasi assenza di vendita (sell). Inoltre, il target price medio a 12 mesi indica che attualmente questi titoli appaiono sotto-prezzati e dai quali gli analisti si aspettano potenziali upside.

Questo tipo di sottostanti sono quindi ideali in un certificato come lo Switch to Protection che punta sulla crescita o lateralità di alcuni titoli per ottenere un rendimento interessante grazie alla sua potenzialità di trasformarsi in un certificato a capitale protetto al 100% con premi incondizionati, mantenendo anche i vantaggi fiscali tipici dei Certificate. Il tutto a condizione che durante il primo anno i tre titoli non perdano oltre il 30% dallo strike.

 

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