Certificati, a ogni cliente il suo. Gregorini (BNP Paribas CIB): “Flessibilità parola d’ordine”
Al Salone del Risparmio 2019 abbiamo intervistato Nevia Gregorini (nella foto), responsabile prodotti quotati di BNP Paribas CIB, con la quale abbiamo fatto il punto della situazione nel mondo dei certificati e le principali novità.
TROPPA LIQUIDITÀ Uno dei temi affrontati durante l’intervista è quello dell’eccessiva liquidità sui conti corrente: “Effettivamente, confrontandoci anche con i consulenti finanziaria, si ha la necessità di investire la liquidità dei loro clienti. Molti ci chiedono soluzioni come i certificati che riescano a recuperare le minusvalenze. Molti dei loro clienti, infatti, hanno magari uno zainetto fiscale che scade a dicembre 2019 e hanno la necessità di recuperare. In quest’ottica, consigliamo sempre di guardare ai certificati quotati in Borsa, dato che abbiamo una gamma davvero ampia (visibile su investimenti.bnpparibas.it, ndr). Con scadenza a fine anno, ad esempio, c’è la gamma dei Bonus Cap con sottostanti diversi, sia italiani che non, sia bancari che non. Si tratta di prodotti adatti in momenti di mercato laterale come quello attuale“.
FORMAZIONE E COPERTURA BNP Paribas CIB è molto attiva anche sul fronte della formazione: “Ciò che ci chiedono i consulenti maggiormente da questo punto di vista riguarda la copertura. Spesso la maggior parte del portafoglio dei consulenti è composta da fondi. In momenti di particolare volatilità non è pratico smobilizzare un portafoglio. Da questo punto di vista facciamo molta formazione sull’utilizzo di certificati, come i mini-future, come strumento di copertura. Spieghiamo, sempre sul sito, inoltre, come funziona il nostro Calcolatore della Copertura“.
FLESSIBILITÀ“Le ultime novità riguardano i Cash Collect Doppia Barriera, ovvero dei certificati che pagano dei coupon periodici che hanno un doppio livello di sicurezza. In generale, il tentativo di quest’anno è quello di offrire il prodotto giusto a ogni investitore: mettiamo a disposizione sia la gamma con barriere molto profonde per investitori più avversi al rischio, sia certificati più speculativi come quelli a leva come i Turbo o i Mini-Future. L’aspetto più interessante dei certificati è proprio questa flessibilità“.