Notizie Notizie Italia Cernobbio guarda Roma: lo spettro resta la tenuta del governo

Cernobbio guarda Roma: lo spettro resta la tenuta del governo

6 Settembre 2013 12:26
La caduta del governo italiano batte la Siria. I problemi di politica interna rappresentano la principale preoccupazione per gli economisti e gli imprenditori riuniti a Villa d’Este per il Workshop Ambrosetti, superando per importanza persino i rischi geopolitici in Medio Oriente e in Siria. 
E’ quanto emerge da un sondaggio condotto tra i partecipanti alla prima giornata del Workshop in svolgimento nella cittadina a pochi chilometri da Como.
Il 33,7% dei partecipanti al Workshop alla domanda “Quali dei seguenti rischi la preoccupa di più” ha risposto “la caduta del governo italiano”. Il fattore Siria è invece la maggiore fonte di preoccupazione per il 28,3% degli intervistati. Enrico Letta potrà fornire quindi indicazioni d’interesse per la platea quando, domenica, presenzierà ai lavori di Villa d’Este.
Segue una new entry nel panorama dei fattori di preoccupazione: il declino dei mercati emergenti, che raccoglie la segnalazione del 18,5% dei presenti. Per un nuovo motivo di timore, un vecchio che ancora non abbandona la scena. Il crollo del sistema bancario e finanziario continua infatti a preoccupare il 17,4% dei presenti a Cernobbio.
A distanza si piazzano il crollo della Zona Euro e il cambiamento delle politiche della Banca centrale Usa e del Quantitative Easing. 
Da Cernobbio arriva però almeno qualche rassicurazione sulla ripresa economica in arrivo. Al 42,2% degli intervistati che vede nel 2013 il fatturato della sua azienda in calo del 10% o anche più, risponde un 31,6% per il quale ci sarà un incremento di almeno il 10 per cento. La ventata di maggiore ottimismo dovrebbe riguardare anche gli investimenti. Il 25,9% dei presenti al workshop prevede di aumentare fino al 10% nel 2014 il livello degli investimenti rispetto al 2014. Un altro 18,1% parla di un aumento tra il 10 e il 20% e un altro 11,2% addirittura di un incremento di oltre il 20 per cento.
(di Marco Barlassina – Riproduzione riservata)