Catastrofi naturali, nel 2010 il conto è salato per le assicurazioni
Le catastrofi naturali dell’anno si abbattono sulle assicurazioni, che devono pagare un conto ultra salato. Secondo le stime preliminari elaborate dall’ufficio studi di Swiss Re, le catastrofi naturali e i disastri dell’uomo hanno causato nel 2010 una perdita di 222 miliardi di dollari, un valore più che triplicato rispetto all’anno precedente quando era “solo” di 63 miliardi di dollari. Una perdita che si è ribaltata in parte sulle compagnie assicurative che hanno sborsato ben 36 miliardi di dollari. Una cifra in aumento del 34% rispetto ai 27 miliardi del 2009. E “la stima potrebbe salire visto che la stagione invernale in Europa è solo all’inizio”, precisano gli esperti di Swiss Re. Guardando nel dettaglio i dati raccolti, ben otto eventi del 2010 hanno superato ognuno 1 miliardo di dollari di costi. Il conto più salato è stato quello legato al terremoto in Cile, avvenuto nel febbraio scorso, che ha pesato sull’industria assicurativa per ben 8 miliardi di dollari. Hanno seguito il terremoto in Nuova Zelanda a settembre (2,7 miliardi di dollari) e le tempeste nell’Europa orientale (2,8 miliardi di dollari). Il disastrio della Bp nel Golfo del Messico è invece costato “solo” 1 miliardo di dollari.