Catalogna: banche si preparano alla fuga, Goldman Sachs taglia target price. Quali rischi per gli investitori?
Le grandi banche della Catalogna si preparano alla fuga nel caso in cui la regione si dichiarasse in maniera unilaterale indipendente dal resto della Spagna, alimentando le tensioni nel Paese e sui mercati finanziari. Le agenzie di rating hanno già lanciato il loro avvertimento e alcune case d’affari hanno rivisto la loro valutazione su alcuni titoli finanziari spagnoli. Quali rischi concreti per gli investitori?
Banco de Sabadell, seconda banca catalana, ha deciso ieri nel corso di una riunione straordinaria che sposterà la sua sede sociale ad Alicante, nella regione valenciana. Oggi CaixaBank, prima banca della Catalogna e terza della Spagna, riunirà il suo consiglio di amministrazione per studiare la questione e decidere un eventuale cambiamento di sede sociale, probabilmente verso le isole Baleari. Le banche catalane “hanno indicato che se il processo (di indipendenza) proseguirà, sono aperte a una rilocalizzazione delle loro sedi”, avrebbe dichiarato il ministro spagnolo dell’Economia, Luis de Guindos, a Bloomberg Tv.
La decisione del Banco Sabadell è stata presa per rassicurare gli azionisti dopo un forte calo del titolo in Borsa nei giorni scorsi, sulle tensioni crescenti relative alla crisi tra il governo centrale di Madrid e quello regionale di Barcellona. Quest’ultimo sarebbe pronto a dichiarare in maniera unilaterale l’indipendenza, dopo il referendum dello scorso primo ottobre, in occasione di una sessione del Parlamento regionale della Catalogna, prevista lunedì, ma che è stata sospesa dalla Corte costituzionale spagnola. Come se non bastasse, il governo spagnolo starebbe preparando un decreto per facilitare la fuga dalla Catalogna delle imprese (non solo le banche) in caso di secessione.
L’inquietudine per la fuga di capitali in questo clima di tensione spinge agenzie di rating e analisti a rivedere le loro posizioni. Nei giorni scorsi Standard & Poor’s ha deciso di porre sotto osservazione il rating della Catalogna, con implicazioni negative. Mentre il rating sovrano di Moody’s, il prossimo 20 ottobre, potrebbe segnare un peggioramento dell’outlook spagnolo. Sarah Carlson, senior vice president di Moody’s ha scritto in una nota che “l’insorgere di tensioni ha implicazioni negative sul credito per il rating sovrano spagnolo, poiché complica il processo legislativo, incluso il bilancio 2018”. Oggi Goldman Sachs ha tagliato il target price di sei banche spagnole: quello di CaixaBank del 17% a 4,12 euro, Sabadell del 14% a 1,73 euro, Bbva dell’11% a 7,03 euro, Bankiter del 10% a 6,71 euro, Bankia del 6% a 4,17 euro e Santander del 3,6% a 6,17 euro, confermando per tutte il rating neutral.
Alla luce degli ultimi sviluppi, c’è da chiedersi se questa situazione sia stata sottovalutata e possa generare implicazioni non di poco conto per gli investitori. “Finora le implicazioni della crisi in Catalogna sono state circoscritte – affermano Maxime Alimi e Ano Kuhanathan, del team research & investment strategy di Axa Investment Managers – ma restano alcuni rischi per il settore finanziario“. Se infatti il clima politico del Paese dovesse deteriorarsi, si potrebbe assistere a movimenti di mercato più netti.